Chi può andare e chi no
Zona gialla e shopping in Slovenia, a Gorizia rimane il divieto di oltrepassare il confine

La zona gialla permette di uscire dal comune e dalla regione, ma la Slovenia mantiene le frontiere ufficialmente chiuse.
Con il passaggio di oggi da zona arancione a gialla, vengono meno alcune restrizioni sugli spostamenti per i cittadini del Friuli Venezia Giulia fino a ieri presenti. In particolare, non c'è più il divieto di uscire dal territorio del proprio comune, ancorché della regione stessa. In tanti, quindi, si sono domandati se ciò valga anche nei confronti della Slovenia, che pochi giorni fa ha annunciato la possibilità per i suoi abitanti e quelli della zona confinaria di poter varcare la frontiera, al massimo per due ore e solo se necessario per fare acquisti il più vicino casa possibile. Com'è ora la situazione, quindi?
Innanzitutto, il divieto di ingresso nella vicina repubblica rimane valido per gli italiani, in quanto la Penisola si trova nella lista rossa degli Stati a rischio. Per quanto riguarda la legge nostrana, invece, fino al 20 dicembre non vige alcun divieto all'uscita dall'Italia, mentre dal giorno dopo fino al 6 gennaio tornerà nuovamente il vincolo a non uscire dalla propria regione (qualsiasi colore essa sia), oltre che l'obbligo di quarantena una volta rientrati dall'estero per turismo. Vietato uscire dal comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, mentre già dal 10 dicembre chi rientra in Italia dalla Slovenia dovrà sottoporsi a tampone o andare in autoisolamento per 14 giorni. Rimangono esclusi dalle queste limitazioni i lavoratori transfrontalieri e le già note motivazioni lavorative, di salute e di massima urgenza.
La legge slovena permette l'attraversamento della frontiera per mantenere i contatti con i familiari stretti, a patto che si ritorni indietro entro 72 ore. Chi entra in Slovenia dall'Italia per i casi non inseriti tra le eccezioni, invece, deve sottoporsi a una quarantena di dieci giorni. Ciò, però, non è disposto se la persona presenta un risultato negativo del test per la presenza di Covid-19, che non sia più vecchio di 48 ore ed effettuato in un paese membro dell'UE, dell'area Schengen o da un'organizzazione o una persona autorizzata che l'Istituto di microbiologia e immunologia e il Laboratorio nazionale per la salute, l'ambiente e l'alimentazione hanno riconosciuto come idonea e attendibile. Si riconoscono quindi anche i test che sono stati effettuati dalle suddette istituzioni in paesi terzi.
Guardando alla questione delle "due ore di shopping", questa ha fatto discutere in molti sulla sua interpretazione, come ricordato dal portale Slovely. A tal proposito, L'Ambasciata d'Italia a Lubiana ha risposto attraverso alcune FAQ, chiarendo che è consentito entrare in Slovenia ai cittadini italiani della zona confinaria, per fare acquisti di prima necessità fino a un massimo di un paio d'ore, solo ed esclusivamente se i negozi o servizi necessari oltreconfine sono più vicini alla propria residenza, rispetto a quelli in Italia. Lo stesso discorso si applica per i cittadini sloveni. Una misura, quindi, più congeniale a chi risiede a Savogna d'Isonzo, Doberdò del Lago e San Floriano del Collio, piuttosto che Gorizia.
Si ricorda, infine, che ogni violazione viene sanzionata con una multa dai 400 ai 4.000 euro.
In foto: il valico di Salcano alla fine di via degli Scogli a Gorizia.

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