Vrtojba, superare i confini e aprirsi al dialogo. È l’invito di ‘Sconfinando - Preseganje meja’ realizzata da Beatrice Taponecco

Vrtojba, superare i confini e aprirsi al dialogo. È l’invito di ‘Sconfinando - Preseganje meja’ realizzata da Beatrice Taponecco

L’OPERA

Vrtojba, superare i confini e aprirsi al dialogo. È l’invito di ‘Sconfinando - Preseganje meja’ realizzata da Beatrice Taponecco

Di REDAZIONE • Pubblicato il 31 Ott 2025
Copertina per Vrtojba, superare i confini e aprirsi al dialogo. È l’invito di ‘Sconfinando - Preseganje meja’ realizzata da Beatrice Taponecco

L’opera a forma di foglia rientra nel progetto ‘CREW Visioni incrociate / Križišče vizij’. Gli interventi del sindaco Milan Turk e dell’ amministratore unico della Sdag, Giuliano Grendene.

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Una metafora visiva di apertura e dialogo. Così si potrebbe definire la scultura Sconfinando / Preseganje meja, che nei giorni scorsi è stata inaugurata nello spazio eventi dell’associazione Gas Vertejba nell’ambito del progetto CREW – Visioni incrociate / Križišče vizij. La breve cerimonia si è svolta alla presenza dell’autrice dell’opera, l’artista Beatrice Taponecco, vincitrice del concorso internazionale per la realizzazione di sculture pubbliche, bandito nell’aprile 2025 dal Kulturni dom Nova Gorica, uno dei partner del progetto Crew. All’inaugurazione, arricchita da interventi musicali di Matija Podbersič alla tromba e Jakob Leban al trombone, è intervenuta la direttrice del Kulturni dom, Pavla Jarc.

Il sindaco del Comune di Šempeter-Vrtojba, Milan Turk, ha ricordato il profondo cambiamento vissuto da luoghi come il valico internazionale di Vrtojba con il passare degli anni: il nuovo volto di questo spazio si esprime anche con contenuti culturali. Il partner capofila del progetto Crew, la Sdag, vive un’esperienza molto simile a pochi metri di distanza. Il suo amministratore unico, Giuliano Grendene, ha illustrato i lavori di ristrutturazione già realizzati e tuttora in corso nell’ambito del progetto presso l’infopoint e il bar, esprimendo il desiderio che la riqualificazione degli spazi e l’introduzione di contenuti culturali possano estendersi in uno spazio ancora più ampio. Nelle prossime settimane verrà inaugurata un’altra scultura, questa volta dall’altra parte del confine, nei pressi dell’infopoint della Sdag.

L’opera
L’opera invita a riflettere sul superamento dei confini – quelli tra le persone, i luoghi e le emozioni – e ci sollecita all’apertura e al dialogo reciproco attraverso l’arte. La silhouette della scultura, caratterizzata da un movimento modulato e ritmico, supera il limite tra opera e spazio. Le sue linee si espandono dal centro in passaggi morbidi, privi di spigoli, come metafora visiva dell’apertura e del dialogo. La superficie bianca del marmo di Carrara, che alla luce diventa quasi traslucida, trasmette una sensazione di permeabilità e leggerezza aerea. La concezione formale, ispirata alle strutture vegetali – in particolare alla forma della foglia – unisce crescita organica ed equilibrio compositivo. La scultura reagisce alla luce e al movimento dell’osservatore, trasformandosi in un elemento dinamico dello spazio e simbolizzando armonia, connessione e coesistenza tra natura, uomo e cultura.

L’artista
Dopo aver terminato gli studi presso il Liceo Artistico di Carrara, Beatrice Taponecco si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze. Nonostante gli ottimi risultati, comprende che quella non è la sua strada, interrompe gli studi e si trasferisce a Pulico, un piccolo borgo medievale ai piedi delle Alpi Apuane. Il suo interesse e la sua passione per l’arte la spingono a riprendere il percorso di formazione, iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove si laurea nel 2016 in Arti Visive con una tesi sul bosco, tema che diventa centrale nella sua ricerca artistica.

Successivamente frequenta il biennio di scultura, durante il quale, sotto la guida del professor Pier Giorgio Balocchi, scopre la sua vera passione: il marmo. Con questo materiale ha realizzato alcune sculture di grande impatto. Nel 2019 consegue la laurea magistrale in scultura con il massimo dei voti e la lode, con una tesi dedicata all’opera e alla poetica di Gigi Guadagnucci, la cui sensibilità e tecnica raffinata rappresentano tuttora per lei una fonte inesauribile di ispirazione.
Beatrice Taponecco ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e ha realizzato diverse opere pubbliche.

Il progetto CREW – Visioni incrociate / Križišče vizij vede nel ruolo di capofila la SDAG Spa e come partner di progetto il Comune di Šempeter-Vrtojba, l’Università IUAV di Venezia, l’Università di Lubiana – Facoltà di Architettura e il Kulturni dom Nova Gorica. Il GECT GO partecipa invece in qualità di partner associato. Il progetto CREW è co-finanziato dall'Unione europea nell'ambito del Programma Interreg Italia-Slovenia 2021-2027.

Foto di Saša Mrak

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