‘Voci dal Confine’ porta il dibattito su X Mas, cittadinanza onoraria a Mussolini e persecuzioni agli ebrei

‘Voci dal Confine’ porta il dibattito su X Mas, cittadinanza onoraria a Mussolini e persecuzioni agli ebrei

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‘Voci dal Confine’ porta il dibattito su X Mas, cittadinanza onoraria a Mussolini e persecuzioni agli ebrei

Di REDAZIONE • Pubblicato il 31 Lug 2025
Copertina per ‘Voci dal Confine’ porta il dibattito su X Mas, cittadinanza onoraria a Mussolini e persecuzioni agli ebrei

Marilisa Bombi, ideatrice e voce narrante, dialoga con un amico sul delicato e urgente tema delle commemorazioni pubbliche e del fare memoria oggi a Gorizia.

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Seduti a un tavolino in piazza Vittoria, con il sottofondo di tazzine, passi e campane, due voci si interrogano su cosa significhi oggi, a Gorizia, fare memoria. È questo il cuore del nuovo episodio del podcast Voci dal Confine, online da oggi giovedì 31 luglio.

Marilisa Bombi, ideatrice e voce narrante del podcast, dialoga con un amico, Matteo, su un tema tanto delicato quanto urgente: le commemorazioni legate alla Decima Mas, la cittadinanza onoraria a Mussolini mai revocata, e la rimozione collettiva delle responsabilità locali nella persecuzione degli ebrei.

L’episodio parte da un gesto semplice ma simbolico: la presentazione del libro di Enrico Fink nei locali del Trgovski dom, presente a Gorizia in occasione di un concerto di musica ebraica in sinagoga. Un luogo scelto non a caso, carico di storia e di contraddizioni. «Non una riparazione – si ascolta nel podcast – ma un piccolo atto di consapevolezza».

La conversazione si allarga poi alla storia della Decima Mas, formazione repubblichina operativa agli ordini dei comandi tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Un richiamo alle vittime civili, ai partigiani torturati, agli ostaggi fucilati, che oggi rischiano di essere dimenticati dietro narrazioni semplificate o celebrazioni ambigue.

«Anche il silenzio è una scelta» dichiara Marilisa nel podcast. E ogni volta che si omette di ricordare con rigore, ogni volta che si celebra senza confronto morale, si tradisce quella memoria che, come scrive la storica Kaja Širok, “si costruisce oggi, sulla base di racconti condivisi”. L’invito finale è semplice ma potente: conoscere, ricordare, ascoltare. E forse, sedersi a parlare in piazza è già un buon inizio.

L’episodio è disponibile su Spotify e su YouTube.   

Foto d'archivio Il Goriziano 

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