Viola il divieto di dimora in Fvg, arrestato a Monfalcone e incarcerato un 34enne

L’uomo era già stato colto in flagrante ed arrestato a fine giugno per furto in abitazione. L’intervento dei Carabinieri lo scorso 9 luglio per disturbo in un esercizio pubblico.

Nel pomeriggio dello scorso 9 luglio, i Carabinieri della Stazione di Ronchi dei Legionari hanno arrestato a Monfalcone un 34enne di origine straniera, nei confronti del quale il Giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Gorizia ha disposto la carcerazione, aggravando così la misura cautelare già in essere del divieto di dimora nella regione Friuli Venezia Giulia.

L’uomo, alla fine del mese di giugno, era stato arrestato in flagranza di reato a seguito di un furto in abitazione commesso proprio nella città dei cantieri. Il Tribunale di Gorizia, in quella circostanza, ne aveva disposto la scarcerazione con l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nella regione Friuli Venezia Giulia.

Tuttavia, nei giorni seguenti, i Carabinieri della Compagnia di Monfalcone lo hanno più volte sorpreso nel centro cittadino durante gli ordinari servizi di controllo del territorio: in un’occasione, tra l’altro, era stato colto proprio mentre importunava cittadini e commercianti. Tali accadimenti, essendo palese la volontà del soggetto di non rispettare gli obblighi impostigli, sono stati puntualmente relazionati all’Autorità Giudiziaria del capoluogo che, valutatili attentamente, al fine di arginare il rischio di reiterazione del reato e contenere la pericolosità sociale dell’interessato, ne ha disposto l’arresto.

I militari sono dunque intervenuti il 9 luglio presso un esercizio pubblico del centro di Monfalcone, dove veniva segnalato un soggetto intento a disturbare dipendenti ed avventori, identificando così il responsabile procedendo così alla notifica del provvedimento restrittivo ed infine alla traduzione alla Casa Circondariale di Gorizia.

Al riguardo è comunque doveroso rammentare che anche le persone imputate hanno diritto a non essere considerate o indicate come colpevoli sino a quando la colpevolezza non sia stata accertata con sentenza o decreto di condanna irrevocabili. 

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