Alla vigilia dello sciopero
Vicenda Sapol - Comune sul servizio di Polizia Locale, Moretti: «Nessuna risposta dall’Ente». La solidarietà del Siulp

Anche il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia sostiene gli appelli sulle carenze rilevate dalla sigla mentre il consigliere solleva anche critiche sulla gestione dei negozi etnici e delle violazioni al mercato.
«Con lo scherno e la delegittimazione si creano nemici, ma non si affrontano i problemi né il profondo malessere che sta attraversando il corpo della Polizia Locale di Monfalcone. Né dalla consulente del sindaco, né dal primo cittadino ci sono state risposte alle questioni sollevate dal Sapol e allo sciopero indetto per domani. Nel frattempo i problemi rimangono, anzi per certi aspetti si aggravano. Il sindaco rifletta seriamente sul riaffidare la delega a Garritani ed interrompere questa incomunicabilità tra amministrazione e rappresentanti sindacali del Corpo». È quanto rileva il consigliere comunale del Pd, Diego Moretti alla vigilia della giornata di sciopero del Corpo Municipale proclamata dal Sapol.
«Nel 2016 l’amministrazione Cisint, appena insediata, promise solennemente che mai in centro città potevano insediarsi negozi etnici – continua il dem - un’illusione, una presa in giro: in questi anni sono purtroppo le uniche attività commerciali che si sono insediate e la Giunta ha dovuto autorizzare tali insediamenti».
«Ho appreso che al mercato settimanale vi è stato il caso di un espositore di frutta e verdura che, pare, non abbia rispettato le norme igieniche di esposizione della merce. Questo, a fronte di un’amministrazione che ha promesso a destra e a manca che avrebbe avuto tolleranza zero verso chi non rispetta le norme: intento giusto. Ma questo viene applicato? L’espositore che ha contravvenuto è stato sanzionato? Oppure andrà a finire come il no ai negozi etnici del 2016» così in chiusura Moretti.
Intanto, alla Polizia Locale monfalconese viene espressa la solidarietà del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia. «Il legittimo e sacrosanto ricorso allo strumento dello sciopero poteva essere scongiurato se fossero stati rispettati gli accordi sindacali siglati precedentemente in materia di gestione dei turni di servizio, di altri inviolabili diritti contrattuali come i riposi settimanali e, soprattutto, relativi le dotazioni e più in generale la sicurezza del personale» scrive in una nota il segretario Giovanni Sammito.
«Ciò che stride – continua il Siulp - è il linguaggio utilizzato nei riguardi della rappresentanza da parte dell’ex sindaca Cisint e di quello in carica Fasan. Crediamo non sia sfuggita a nessuno la differenza di approccio alla vertenza. Mentre da una parte sono stati usati con misura e buon senso gli strumenti di cui dispone la rappresentanza, l’altro versante ha assunto la posizione tipica di chi ritiene di avere ragione a prescindere». «In questi casi lo sciopero, di cui purtroppo non dispongono ancora le altre Forze dell’Ordine, rappresenta lo strumento e non il fine dell’azione sindacale» conclude la nota.
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