regionali
Il viceministro Bignami chiude la campagna di FdI a Gorizia, «mai tradire»
I candidati hanno chiuso gli eventi della campagna elettorale, Del Sordi: «Serve larga maggioranza per due consiglieri».
“È a Gorizia dove batte il cuore della nostra patria, dov’è più forte la nostra identità nazionale: non si tratta solo di un risultato di prestigio di Fratelli d’Italia ma di successo” è intervenuto così il viceministro delle infrastrutture Galeazzo Bignami, ieri sera al Krainer. È in via Rastello che si è svolta la serata conclusiva della campagna elettorale del partitto, con la presenza della vicesindaca Chiara Gatta, che ha voluto ricordare l’importanza del voto per un territorio che ha finalmente raggiunto un eco internazionale, condannando la mentalità di chi, invece, è convinto che nulla possa cambiare.
Bignami, principale ospite della serata insieme ai candidati alla regionali, ha sottolineato la necessità di porre fine ad un periodo di genuflessione davanti alle richieste europee, “all’opposto di altri che erano arrivati al potere senza legittimazione”. L'accusa è stata rivolta verso una sinistra idealista, i cui principali valori sembrano però fermarsi alla declamazione di “genitore 1 e 2”, alla lotta per l’utero in affitto e l'apertura delle frontiere ai migranti. Un'opposizione attaccata anche dal portavoce della Gioventù nazionale Stefano Cavedagna, che ne critica i “messaggi violenti che mirano a demolire l’avversario, invece di comprenderlo”.
“È finita l’epoca dei partiti che prendono voti e con quel voto fanno quello che vogliono, alleandosi con chiunque: ci saranno vittorie e sconfitte, ma la cosa peggiore non sarebbe perdere ma vincere senza riuscire a rispettare il patto fiduciario e tradendo la fiducia degli italiani” la promessa infine invocata dal ministro, insieme alla senatrice Francesca Tubetti. Secondo la candidata Elena Buson Nicolodi, imprenditrice e orgogliosa madre di quattro figli, la politica dovrebbe tornare a porre al centro il cittadino, in qualità di imprenditore, genitore o figlio, invocando infatti nel suo discorso la “necessità di un cambiamento strutturale”.
L’ex assessore di Grado Riccardo Ronchiato si è focalizzato su tre principali temi: posti asilo insufficienti che ostacolano il lavoro delle giovani madri; la mancanza di collegamento tra la politica e gli imprenditori locali; il turismo crocieristico in forte sviluppo nel porto di Trieste. Simonetta Vecchi, con un’esperienza amministrativa che inizia già nel 1997 e due mandati da sindaco di Villesse alle spalle, si è detta pronta a rappresentare la comunità goriziana: “Nell’ambito di questa campagna ho cercato ascoltare le esigenze delle persone del territorio perché sarà su questo ascolto che noi andremo a costruire le attività per la prossima legislatura”.
Vecchi, che si è definita la “veterana del gruppo”, ha deciso di puntare su sviluppo e sostenibilità: sul primo cercando di capire le esigenze dei maggiori settori produttivi del territorio, in primis l’agricoltura ma senza dimenticare l’imprenditoria e il terzo settore, “vero pilastro delle nostre comunità”. Per il secondo punto - che ha precisato non intendere solamente come sostenibilità ambientale - è decisa a puntare ad una conciliazione casa-lavoro, una risoluzione delle sfide in campo sanitario pre e post ospedaliero e, soprattutto, ad un vero investimento su una Gorizia che “sta tornando ad essere la vera porta dell’Est”.
L’assessore alla polizia locale di Gorizia Francesco del Sordi si è invece concentrato sulla nomina a Capitale europea della cultura, che ha definito l’“occasione del millennio” e sulla quale è necessario investire, con un occhio di riguardo particolare al settore dell’enoturismo. Riprendendo il file rouge di condanna al crescente astensionismo, l’assessore goriziano ha voluto ricordare a tutti coloro che non votano “perché tanto Fedriga vince” che non è questo il giusto ragionamento: “Fedriga potrà anche vincere ma dobbiamo fare sì che ottenga una larga maggioranza, per riuscire a strappare un secondo consigliere regionale”.
Del Sordi si è difatti detto speranzoso in una più larga rappresentanza in Regione del territorio goriziano, che è convinto essere sulla strada per divenire il “nuovo faro guida”.
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