Un viaggio nella storia di Fiumicello e Villa Vicentina, tra uomini e popoli

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La recensione

Un viaggio nella storia di Fiumicello e Villa Vicentina, tra uomini e popoli

Di Ferruccio Tassin • Pubblicato il 24 Dic 2020
Copertina per Un viaggio nella storia di Fiumicello e Villa Vicentina, tra uomini e popoli

Ferruccio Tassin racconta l'ultima opera firmata per la Società filologica friulana, un racconto umano del passato di questa terra.

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Fiumicello e Villa Vicentina: una volta erano due comuni, ora sono insieme. Le individualità rimangono, ma la storia e le caratteristiche del territorio parlano degli stessi ambienti, della medesima storia, da secoli e secoli. Di questo tratta “Flumisel La Vila”, in 550 pagine, a cura di Ferruccio Tassin. Il volume racconta di storia, geografia, economia… Per il 97° congresso della Società filologica friulana, una trentina di autori hanno collaborato, con una quarantina di contributi, a dare un volto a queste comunità ricche di passato e, altrettanto, di futuro.

I filoni dai quali parte una serie di saggi, sono imperniati sulla storia e sull’arte, un autentico racconto del tempo. Un’altra sezione volge l’interesse su luoghi e personaggi, e un’altra ancora su demografia, ed economia, con l’analisi di una eccellenza del Fiumicellese come l’orticultura e la frutticoltura, che ha la sua regina nella pesca. La storia spazia dalla prima presenza dell’uomo ai movimenti politici fra Ottocento e Novecento, qui di particolare interesse, perché sviluppatisi prima nella Contea di Gorizia e Gradisca entro l’Austria-Ungheria, e poi, con la loro evoluzione entro la realtà italiana dopo la grande guerra, con forti contrapposizioni su come realizzare libertà, giustizia e progresso sociale.

Data la particolare posizione di questi paesi, un saggio tratta anche delle ricadute locali di quelli che, sul confine orientale, si avvertirono echi della “guerra fredda”. Una particolare sottolineatura viene data alla onomastica, trattata nei suoi vari aspetti, in maniera organica, come i variegati aspetti artistici e storici. La documentazione fotografica, molto nutrita, non deborda in aspetti estetizzanti o come riempitivo, ma si limita all’essenziale illustrazione dei testi.

Emergono problemi non risolti, come il declino degli edifici in cui visse una delle sorelle di Napoleone Bonaparte, Elisa Baciocchi Bonaparte, che diede splendore ai palazzi fra San Nicolò di Ruda e Villa Vicentina, e come la enorme superficie di territorio un tempo destinato alla logistica militare e di guerra a Villa Vicentina. Aprono e chiudono il corposo volume due argomenti al di fuori dello schema generale: un pensiero al fiumicellese Giulio Regeni e non occore spiegare il perché (sono valori universali verità e giustizia), e scritti sull’antropologo e linguista Ugo Pellis, studioso di Fiumicello, ma che appartiene all’umanità.

Quando si parla di queste terre, in quest’angolo di Italia, non si tratta solo di aspetti locali, ma anche di collegamenti con l’area mediterranea, balcanica e mitteleuropea.

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