la rivendicazione
«La vera liberazione di Gorizia fu il 12 giugno», la Lega nazionale si sfila dal 25 aprile

L'associazione annuncia che non parteciperà alle celebrazioni: «Quella data ricorda l'occupazione di Tito».
Non ci sarà la Lega nazionale alle celebrazioni del 25 aprile a Gorizia. Lo comunica in una nota il presidente dell'associazione, Luca Urizio, spiegando che "pur riconoscendo l'importanza della data per l'Italia, la nostra scelta è da sempre quella di non commemorare la data. Una giornata che purtroppo divide perchè rappresenta la vittoria di una parte di italiani sull'altra e perchè, subito dopo tale data, a guerra finita, migliaia di italiani innocenti sono stati uccisi, per mano di partigiani comunisti di convinzione leninista-stalinista".
Urizio punta il dito contro quello che definisce il loro "pensiero unico, figlio di quella bieca 'cultura' terzinternazionalista", ossia "eliminare tutti coloro che non condividevano tale disegno (proprio su questo tema con Eriadorfilm e la regia di Giulia Belluco stiamo girando il docu-film 'Fratelli contro')". Il sodalzio rivendica che "in questo 2021, abbiamo appreso e documentato, squarciando il muro di omertà portato avanti in modo improprio da chi chiama eroi degli assassini, che molti partigiani comunisti si sono macchiati di atti efferati anche nei confronti di minori".
"Anche uno farebbe un caso - aggiunge - ma oltre cento bambini come crediamo prima o poi di trovare (a oggi sono oltre 50), diventano più’ di una colpa, di una premeditazione dentro un piano strategico e vanno oltre, la parola feroce, disumano bottino di guerra! Entro fine anno uscirà un libro su questi eccidi di minori anche infoibati ma nel frattempo riteniamo sempre più illogico 'festeggiare' una data che ha portato tante tragedie e stragi perpetrate in tutta la nostra nazione. "Leggendo tutto ciò, viene spontaneo chiedersi se si trattò quindi di Liberazione o se invece ci si trovò davanti ad un vero e proprio incubo intriso di violenza".
"Certo che è più facile - conclude la nota -, per i cosiddetti vincitori, esibirsi in canzonette anziché ricordare le tante vittime delle 'forze di liberazione', comprendendo anche coloro che sono rimasti sepolti dai crolli causati dai bombardamenti americani, oltre a quelli sopra citati. A Gorizia quella data ricorda il periodo della brutale occupazione delle truppe comuniste del maresciallo Tito e le oltre 750 vittime innocenti che pagarono il loro amore per la Patria, deportate e trucidate a guerra finita. L'auspicio è che un giorno si possa ufficialmente ricordare questa data con un minuto di silenzio, anche perché è il 12 giugno 1945, la data della vera liberazione della nostra città".
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