A Monfalcone varato il Galeb, rivivrà nell'Adriatico e al Museo del mare di Pirano

A Monfalcone varato il Galeb, rivivrà nell'Adriatico e al Museo del mare di Pirano

L'inaugurazione

A Monfalcone varato il Galeb, rivivrà nell'Adriatico e al Museo del mare di Pirano

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 24 Giu 2022
Copertina per A Monfalcone varato il Galeb, rivivrà nell'Adriatico e al Museo del mare di Pirano

La nuova messa in mare del Galeb è frutto di una impegnativa opera di restauro, affidato dal Museo del mare sloveno, che rientra nel progetto 'Diva'.

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Si è tenuta ieri, presso il cantiere Alto Adriatico Custom di Monfalcone, la cerimonia per il varo del Galeb - dallo sloveno gabbiano - la storica barca a vela in legno che ha “volato” solcando le acque del mare Adriatico per quasi un secolo. Il Galeb è così rinato e godrà di una nuova vita spostandosi, d’ora in poi, nelle acque del “Museo del Mare Sergej Mašera” di Pirano, dove i visitatori potranno esplorarlo fisicamente e attraverso un servizio di realtà virtuale.

Ospiti della cerimonia erano Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, e Đenio Zadković, sindaco di Pirano. Ad accogliere i due primi cittadini, sono stati gli imprenditori e maestri d’Ascia Odilo Simonit e Paolo Skabar del cantiere Alto Adriatico Custom, i quali sono stati gli autori del restauro.

La storia di questa barca è interessante. “Dobbiamo ringraziare i coniugi Pia e Pino Mlakar, coreografi e ballerini sloveni di fama internazionale, se un’imbarcazione come il Galeb è arrivata fino ai giorni nostri” hanno spiegato Simonit e Skabar. Nel 1936, in onore della nascita della figlia Veronika, i coniugi commissionarono una barca a vela sportiva alla Cooperativa Cantieri di Trogir (Traù), un cutter M 6 dalle pregevoli caratteristiche costruttive e di design. L'ultima volta che i due ballerini hanno navigato da soli sul Galeb è stato nel 1986 e, otto anni dopo, lo hanno donato al Museo del Mare di Pirano, come testimonianza materiale del passato marittimo e della storia culturale della Slovenia.

La nuova messa in mare del Galeb è frutto di una impegnativa opera di restauro che rientra nel progetto “Diva”. Il restauro è stato quindi affidato dal Museo del mare sloveno. Giunto a Pirano, il Galeb ha subito un restauro completo non facile da effettuare, a causa delle condizioni scadenti in cui riversava. “L'obiettivo era quello di mantenere la barca il più originale possibile, nonostante la necessaria sostituzione di alcune parti” hanno spiegato i restauratori.

Nel corso degli anni sono stati effettuati svariati restauri, quasi sempre interrotti per la mancanza di fondi. Nel settembre 2020 è stato indetto un bando pubblico vinto dal cantiere Alto Adriatico Custom, che ha dato nuova vita all’imbarcazione. Il 15 dicembre 2021 il Galeb è stato affidato alle mani dei Maestri d’Ascia Odilo Simonit e Paolo Skabar che guidano il cantiere monfalconese, e al loro collaboratore Federico Lenardon quale erede artigiano di Carlo Sciarrelli, il famoso designer nautico triestino.

"Abbiamo fatto una serie di lavori per renderlo non solo museale e navigante ma soprattutto regattante – racconta Odilo Simonit. Il nostro restauro prevedeva un consolidamento di ordinate, fasciame e chiglia, la ricostruzione dell'albero per renderla navigabile, oltre a un lavoro di maquillage, un lavoro estetico per renderla anche bella". Alla cerimonia hanno poi preso la parola anche i due sindaci. “Galeb è la testimonianza viva di una storia fatta di arte e amore, un fiore all’occhiello per il museo del mare di Pirano” così il sindaco di Pirano, Zadkovic che si è anche complimentato per il progetto della visita digitalizzata all’imbarcazione. E ancora Zadkovic: “Galeb è il segno della comune identità Adriatica dei nostri Paesi”.

Annamaria Cisint si è detta orgogliosa di avere a Monfalcone un cantiere di alto livello come quello di Alto Adriatico Custom e ha ricordato le sinergie importanti avviate da questa realtà con il comune come il corso di maestri d’ascia. “La nautica crea lavoro. Qui si promuovono le eccellenze del settore al servizio del territorio. Esemplari come il Galeb, donano vita al mare” ha ricordato Cisint. Poi, il sindaco di Monfalcone ha parlato di occasione culturale per il territorio, di sviluppo economico e ampie prospettive di sviluppo. “Monfalcone merita il distretto della nautica” ha così concluso Cisint.

Alessio Visintin, project manager, ha poi parlato brevemente del sistema digitale al servizio della visita virtuale alla barca. “In aggiunta al valore storico e simbolico del restauro fisico, che permetterà di conservare il Galeb per i posteri, il suo gemello digitale, realizzato con le tecnologie del VR, consentirà ai visitatori del Museo di Pirano di esplorare l’imbarcazione anche a distanza, oppure, ancora meglio, recandosi al museo sarà possibile indossare i visori VR per passeggiare sul ponte, in coperta e interagire con la struttura di bordo” ha spiegato Visintin.

Il Galeb fisico e in VR diventerà così il primo esempio di come la digitalizzazione di una barca d’epoca, oltre a conservarne le informazioni sulla stessa e sulle attività di restauro, costituirà uno strumento funzionale alle future manutenzioni. Il gemello digitale del Galeb, o di altre imbarcazioni d’epoca, sarà di fatto il primo esempio di manuale digitale d‘uso e manutenzione fornito all’armatore che potrà essere utilizzato anche a distanza da cantieri e operatori diversi anche in corso di navigazione.

Era presente alla cerimonia anche il direttore del museo del Mare di Pirano Franco Juri il quale ha descritto la situazione critica nella quale riversava il Galeb appena arrivato al museo prima di affidare una gara per il restauro. “Abbiamo deciso per il mare – spiega Juri – per far rivivere il Galeb nel suo habitat naturale”. Un plauso è giunto dagli ufficiali della capitaneria di porto che ha definito l’imbarcazione “Un gioiello restituito al mare”.

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