Vaccini anti-Covid solo a Monfalcone, duro attacco alla gestione dell'ospedale di Gorizia

Vaccini anti-Covid solo a Monfalcone, duro attacco alla gestione dell'ospedale di Gorizia

La lettera aperta

Vaccini anti-Covid solo a Monfalcone, duro attacco alla gestione dell'ospedale di Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 02 Gen 2021
Copertina per Vaccini anti-Covid solo a Monfalcone, duro attacco alla gestione dell'ospedale di Gorizia

Il Comitato dei 970, guidato da Adelino Adami e Giorgio Bisiani, chiede che sia aperto un centro vaccinale anche in città per la prima fase.

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Il nuovo anno non ha fatto venir meno l'attenzione sulla situazione dell'ospedale di Gorizia. Il Comitato dei 970 ha infatti scritto una nuova lettera aperta per sottolineare il proprio sgomento "nell'apprendere che il personale sanitario dell'ospedale di Gorizia dovrà recarsi al nosocomio di Monfalcone per sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid". A guidare il movimento sono Adelino Adami, ex medico chirurgo di Gorizia oggi in pensione, e Giorgio Bisiani, tecnico con una lunga esperienza alla Emodialisi del nosocomio isontino. Secondo i firmatari della missiva, sarebbe stato doveroso aprire un centro vaccinazioni anche al San Giovanni di Dio, non lasciando solo il San Polo come unico punto in provincia per la prima fase.

"Questo - sottolinea il comitato - contraddice chiaramente quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute 42.164 del 24 dicembre 2020, la quale recita testualmente: 'un modello per la vaccinazione che garantisca un'offerta di prossimità per favorire l'adesione del personale e per ridurre il più possibile gli impatti organizzativi sui servizi sanitari e sull'organizzazione dei turni del personale'. Qualora si istituisse un unico punto vaccinale a Monfalcone verrebbe contraddetto quanto stabilito dalla circolare. La stessa disposizione prevede, poi, tre tipologie di centri vaccinali: un centro ospedaliero, un centro territoriale e un centro per le strutture residenziali, più delle unità mobili per raggiungere persone non trasportabili".

Altro punto di domanda è il perché sia stato scelto proprio Monfalcone come punto di stoccaggio, nonostante il sindaco Ziberna avesse spiegato che la decisione era giunta dal governo. Il comitato evidenzia invece che il tutto è stato adottato "a seguito della Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre. Cosa non aveva l'ospedale di Gorizia? Gli spazi? Sicuramente no, visti le ampie aree della farmacia attualmente parzialmente inutilizzati. Le attrezzature? I frigoriferi per lo stoccaggio a -80° l'ospedale di Gorizia li aveva prima che una politica miope decidesse di trasferirli. E, comunque, come la Regione ha ammesso di averne comprati 8, uno si poteva benissimo trovarlo anche per Gorizia con una spesa nemmeno eccessiva".

Per i firmatari, quindi, il "disagio di recarsi a Monfalcone non riguarda solo il personale sanitario dell'ospedale di Gorizia ma anche tutto il personale della sanità territoriale delle sedi distrettuali di Gradisca, di Cormons, delle Rsa e di tutte le case di riposo dell'Alto Isontino. Questo, se così fosse, non ci sembra il modo migliore di iniziare una campagna vaccinale di tale importanza, invitando gli utenti ad andare a prenotarsi al Cup. Chiediamo, quindi, che venga aperto un punto vaccinale ospedaliero a Gorizia che copra tutto l'Alto Isontino: non dimentichiamoci troppo presto dei 'nostri, angeli, eroi, orgoglio della città' perché sarebbe uno strano modo di ringraziarli dicendo loro 'andate a vaccinarvi a Monfalcone'".

Disagi che dovrebbero comunque essere limitati a solo questa prima fase, mentre per la vaccinazione della popolazione si punta ad allestire l'Ugg di piazza Battisti. Ciò non toglie che "poprio perché nelle prime fasi di quest'importante campagna sanitaria che coinvolge, per adesso, solo gli operatori sanitari, sono emerse queste criticità. Vogliamo essere rassicurati sulle modalità con cui verrà gestita la vaccinazione della popolazione generale e soprattutto delle persone più anziane che interesserà numeri ben più consistenti e sappiamo quanto sarà importante raggiungere il più alto numero possibile di persone. Il vaccino è l'arma più importante a disposizione per combattere il Covid: per favore, usiamola al meglio".

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