Gorizia e Monfalcone asse nel segno di Ungaretti, show per il grande evento

Gorizia e Monfalcone asse nel segno di Ungaretti, show per il grande evento

il progetto

Gorizia e Monfalcone asse nel segno di Ungaretti, show per il grande evento

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 01 Feb 2024
Copertina per Gorizia e Monfalcone asse nel segno di Ungaretti, show per il grande evento

Presentato oggi il grande progetto culturale che traghetterà Gorizia nel 2025, coinvolgendo anche Monfalcone. Pronta una tournée: le date.

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Non una semplice conferenza stampa: per presentare il progetto “Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia” Marco Goldin, ideatore del progetto, ha allestito un vero e proprio spettacolo, una sorta di anteprima di ciò che verrà proposto al pubblico il prossimo aprile. Sul palcoscenico del Teatro Verdi, dove si è svolto l’incontro nella tarda mattinata di oggi, si sono infatti alternati alcuni dei protagonisti dell’originale piéce che partirà in tournèe da Gorizia per toccare varie località della regione e del Veneto, anticipando inoltre le due mostre che in autunno verranno allestite.

Le location sono quelle del Museo di Santa Chiara e, a Monfalcone, della Galleria d’arte contemporanea. «Quando ho accolto questo progetto - così il curatore - ho pensato mi avessero fatto davvero un enorme regalo: siamo usciti finalmente dalle mostre-pacchetto sempre uguali che girano di museo in museo senza che ci sia attività curatoriale e senza che venga scritta una storia al riguardo». Chiaramente percepibile, in questa sua prolusione, l’emozione che ha guidato Marco Goldin, chiamato a partecipare all’evento nell’estate del 2022 da Enzo Cainero, a cui l’intero progetto è dedicato.

A salutare l’iniziativa, in platea, parte della giunta comunale e i rappresentanti di enti, mondo culturale e imprenditoriale cittadino, a dimostrare il palpabile e facilmente intuibile interesse dato che «finalmente entriamo nel vivo di GO!2025 e presentiamo i progetti
a cui da tempo tutti i soggetti coinvolti stanno lavorando con
grande impegno – ha dichiarato in un videomessaggio il vicegovernatore della Regione Mario Anzil , che ha proseguito affermando: «Siamo di fronte a uno dei progetti più importanti tra quelli che
la Regione e Gorizia offriranno nel panorama degli eventi per la
 Capitale europea della Cultura».

Il progetto
«Due mostre (che si terranno entrambe dal 26 ottobre 2024 al 4 maggio 2025) e uno spettacolo che 
potranno essere rappresentati in più sedi e svilupperanno la
memoria storica e geografica di un periodo che ha caratterizzato
tutta la regione e i suoi abitanti, ma anche l'Italia e l'Europa
intere». «La data dell’8 febbraio 2025 - ha affermato il sindaco Rodolfo Ziberna - non è stata scelta a caso per inaugurare l’anno della Capitale europea della Cultura: coinciderà infatti con l’anniversario della morte del poeta France Prešeren, venuto a mancare nel 1849, e con quello della nascita di Giuseppe Ungaretti, nato proprio l’8 febbraio del 1888».

«Lui - ancora il primo cittadino - è stato il cantore di un territorio a quel tempo diviso da un confine che per lungo tempo ha continuato a creare sofferenze ma quando nel 1966 è tornato a Gorizia ha scritto un messaggio in cui parlava della speranza di fraternità raggiunta fra gli uomini di queste terre: parole che sono un auspicio e che incarnano perfettamente lo spirito di GO!2025». Per l’assessore alla Cultura di Monfalcone, Luca Fasan, l'asse Gorizia-Monfalcone non è novità: «La sinergia c’è da tempo e la politica considera il 2025 come una grande vetrina in cui ogni realtà deve esporre le proprie eccellenze».

La collaborazione
«Per noi queste sono il Muca, unico caso in Europa di museo adiacente a una realtà industriale in funzione e comprensivo del grande museo a cielo aperto che è il quartiere di Panzano. Ma nella Capitale della Cultura porteremo anche le relazioni, come quella che abbiamo instaurato con i Musei Civici veneziani e con la Gnam di Roma». Commentando il video di presentazione del progetto con cui si è aperto l’incontro, composto da vedute del Carso cui si sono sovrapposti i versi di Ungaretti rievocanti la durezza della Prima guerra mondiale, Marco Goldin ha quindi illustrato i dettagli del progetto Ungaretti con l’aiuto di vari ospiti che lo hanno affiancato sul palco.

La tournée
Il primo è stato il compositore e pianista Remo Anzovino che sarà uno dei protagonisti dello spettacolo che andrà in scena in anteprima a Gorizia il 10 aprile per proseguire poi verso Tolmezzo (11 aprile), Treviso (15 aprile), Monfalcone (16 aprile), Udine (17 aprile) e Pordenone (23 aprile). Diretto dallo stesso Goldin, autore fra l’altro dei testi delle tre canzoni che verranno suonate dal vivo da Anzovino e saranno interpretate da Antonella Ruggiero (che ha inviato un messaggio audio di saluto), in novanta minuti lo spettacolo ripercorrerà la storia di Ungaretti sul Carso, tra letteratura, storia, luoghi e pittura.

A questa prima parte seguirà una registrazione fuori campo della voce originale di Ungaretti, in continuità proprio con le parole delle canzoni dedicate ai luoghi del Carso. Il racconto che Goldin dipanerà sul palcoscenico si unirà alle musiche originali di Remo Anzovino, mentre l’attore Gilberto Colla leggerà, nei momenti a ciò riservati, alcune delle poesie de Il porto sepolto. Una parte fondamentale sarà giocata dall’aspetto visivo grazie alle animazioni e ai montaggi di Alessandro Trettenero: su uno schermo di 6x3 metri sarà possibile vedere immagini appositamente girate con i droni sul Carso e lungo l'Isonzo nelle varie stagioni, così da collocare dal punto di vista geografico la storia di Ungaretti.

Le immagini
Queste immagini verranno associate a quelle storiche e a quelle dei quadri che i pittori contemporanei stavano dipingendo in preparazione delle mostra di Gorizia. 
«La parte goriziana della mostra – ha anticipato il curatore – sarà dedicata al racconto della storia di Ungaretti sul Carso, al racconto delle battaglie a cui ha partecipato, al racconto dei luoghi sul Carso, al loro così caratteristico aspetto morfologico. Ci sarà naturalmente l’aspetto letterario, legato alla scrittura delle poesie e alla pubblicazione a Udine nel 1916, a cura di Ettore Serra e in solo ottanta esemplari, de Il porto sepolto, quel suo primo libretto che nasce proprio dall’esperienza della guerra».

«La mia idea è però che la mostra debba iniziare dall’ultimo piano del Museo di Santa Chiara dove un documentario, realizzato con tutte le ultime tecnologie, riassumerà in circa mezz’ora il contenuto della mostra, centrata sull’interpretazione che hanno dato del Carso dodici autori selezionati da me e Cainero in tutta la Penisola. Si tratta di Laura Barbarini, Graziella Da Gioz, Franco Dugo, Giovanni Frangi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Francesco Michielin, Cesare Mirabella, Alessandro Papetti, Franco Polizzi, Francesco Stefanini e Alessandro Verdi: tutti loro sono stati accompagnati in diverse escursioni alla scoperta del territorio e sono stati ripresi mentre erano al lavoro».

Non mancheranno, naturalmente, approfondimenti di carattere letterario e storico (quest’ultimo curato in collaborazione con Lucio Fabi) in modo da riuscire a restituire uno sguardo moderno su Ungaretti ottenuto incrociando le varie arti.

In parallelo, a Monfalcone, la Galleria comunale d’arte contemporanea, ospiterà un'area diversa del progetto con un focus sulla pittura che veniva prodotta nelle Venezie fra il 1910 e la fine della Guerra. Centro della mostra sarà quanto ruotava attorno a Ca’ Pesaro per cui si potranno ammirare le opere di artisti come Boccioni, Casorati, Gino Rossi, Arturo Martini, Cavaglieri, Oppi, Moggioli a cui verranno affiancati pittori regionali come Parin, Sambo, Pellis, Guido e Piero Marussig.

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