A Turriaco la nuova sede di Bofrost*, 33 dipendenti per 13mila consumatori

A Turriaco la nuova sede di Bofrost*, 33 dipendenti per 13mila consumatori

L'APERTURA

A Turriaco la nuova sede di Bofrost*, 33 dipendenti per 13mila consumatori

Di Agata Cragnolin • Pubblicato il 08 Mag 2025
Copertina per A Turriaco la nuova sede di Bofrost*, 33 dipendenti per 13mila consumatori

L’inaugurazione di stamattina si è svolta tra gli interventi del ceo, Gianluca Tesolin e la benedizione del parroco. L’obiettivo è «consolidare un mercato con un portafoglio di clienti importante e incrementarlo».

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La nuova sede regionale di Bofrost* è stata inaugurata questa mattina, situata in via Dei Manaruti 6 a Turriaco. Si tratta di una delle tre filiali presenti in Friuli Venezia Giulia, in precedenza basata a Monfalcone. Bofrost* è una catena che vende prodotti surgelati a domicilio e nasce in Germania nel 1966, presente in Italia dall’87. Delle oltre 60 filiali presenti nel Paese, quella di Turriaco andrà a coprire tutta la parte Triestina e del Goriziano, per servire 13mila clienti della zona con oltre venti persone dedicate alla vendita.

La volontà dell’azienda è quella di «consolidare un mercato con un portafoglio di clienti importante e incrementarlo» afferma il direttore della sede, Manuel Geremia. «Vogliamo offrire dei posti di lavoro; noi siamo sempre alla ricerca personale, proprio perché con il tipo di business che offriamo otteniamo dei nuovi clienti, che è necessario gestire con persone in più». Il proposito è quello di una continua espansione: «L’azienda, non mi auguro per forza di raddoppiarla, ma certo di occupare quelle quattro caselle vuote che abbiamo nei parcheggi degli automezzi» scherza il direttore.

Nella sede si vedono molte facce giovani ed è lo stesso Gianluca Tesolin, amministratore delegato e presidente di Bofrost* Italia, a confermare che l’età media dei venditori è al di sotto dei trent’anni. «Noi insegniamo un mestiere che è difficile, perché il venditore porta a porta è una professione che richiede una formazione sia teorica, che pratica, ed è ciò che offriamo ai giovani quando entrano nell’azienda» spiega. «È un insegnamento di vita, perché educa alla relazione umana e alla fiducia. Il nostro personale entra nelle case dei clienti, quindi la componente di fiducia è una nostra altissima responsabilità. Noi siamo l'unica azienda della vendita diretta che si avvale di contratti da dipendente, perché questi rappresentano una garanzia più alta sia per il consumatore, che per noi, nella sicurezza di poter formare persone di cui possiamo fidarci, che diano un servizio e non creino problemi nelle case dei clienti».

La cura verso il cliente sembra uno dei valori su cui si fonda Bofrost*: «Abbiamo delle campagne promozionali dedicate a clienti d’élite e abbiamo istituito una nuova azione commerciale che prevede di entrare in un club dove ci sono degli sconti dedicati ogni mese – racconta Geremia – anche a tutto il parco clienti offriamo dei prodotti che possono avere dei vantaggi in termini di sconto e di quantità, ad esempio il due per uno».

Attenzione ai consumatori significa anche poter offrire loro dei prodotti che vadano incontro alle loro esigenze e, nella realtà Bisiaca, Monfalcone pare l’esempio più consistente per poter proporre cibi adeguati alla comunità musulmana, principalmente carne “halal”. «Con la comunità bengalese abbiamo avuto dei punti di contatto, ma la difficoltà principale è stata la lingua, perché nell'attività che svolgiamo la comunicazione è una caratteristica fondamentale, aspetto in cui questi clienti sono spesso molto limitati – continua Geremia – sarebbe bello poterli far entrare nel nostro business».

Anche il ceo Tesolin racconta dei piani di sviluppo nel merito della questione. «Alla creazione di prodotti che possono andare bene per la comunità musulmana, ma anche alla comunità ebraica ci stiamo pensando, anche se sono ancora nicchie complesse. È qualcosa a cui dobbiamo assolutamente pensare, sia per il mercato italiano che per altri mercati, come in Francia, dove la comunità musulmana è molto più presente» conclude.

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