Turriaco celebra la Giornata della Liberazione con tre pietre d'inciampo e garofani rossi sulle vie

Turriaco celebra la Giornata della Liberazione con tre pietre d'inciampo e garofani rossi sulle vie

La cerimonia

Turriaco celebra la Giornata della Liberazione con tre pietre d'inciampo e garofani rossi sulle vie

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 25 Apr 2021
Copertina per Turriaco celebra la Giornata della Liberazione con tre pietre d'inciampo e garofani rossi sulle vie

Il paese bisiaco ha ricordato tre concittadini deportati durante il secondo conflitto mondiale con altrettante pietre d'inciampo. Poi la deposizione di fiori sulle vie dedicate a uomini e donne caduti per la libertà assieme agli omologhi di San Canzian d'Isonzo.

Condividi
Tempo di lettura

Per celebrare la Festa della Liberazione, l’Amministrazione comunale e la sezione Anpi di Turriaco hanno organizzato la manifestazione "I sentieri della Liberazione": trattasi di una serie di eventi susseguiti nell'arco della mattinata per festeggiare la ricorrenza.

A partire dalle ore 9, dopo la consueta commemorazione avvenuta al cimitero del paese con la preghiera guidata dal vicario parrocchiale don Enzo Fabrissin, è stata posata una Pietra d’Inciampo in memoria di 3 concittadini vittime della deportazione nazifascista. Questi uomini che - insieme a tanti altri - hanno sacrificato la loro vita per la libertà di tutti sono stati: Emilio Tomasella, Guerrino Perco e Faliero Martinuzzi.

Il progetto della "Stolpersteine" è nato da un’idea di Gunter Demnig. Nel 1995 l’artista ha collocato la prima Pietra d’Inciampo a Colonia, in Germania, dando così inizio alla costruzione del più grande monumento diffuso e visitato d’Europa.

Il quadrato di ottone collocato di fronte all’ultima residenza di una vittima della deportazione nazista fa luce su chi ci abitava, su quanto è accaduto a quella persona in quel luogo e in quella data. Racconta anche quanto è accaduto alla stessa persona in un altro luogo e in un'altra data.

Posta al livello della pavimentazione, la piastrina metallica rappresenta così "un inciampo emotivo e mentale”, per rievocare il sentimento e il pensiero di ognuno, in modo che diventi motore di una riflessione e di una commemorazione personali.

Dal 1995 sono state posate oltre settantamila Stolpersteine in venticinque Paesi europei. In Italia, le prime Pietre d’Inciampo sono state posate a Roma nel 2010; nel Friuli-Venezia Giulia, a Gorizia nel 2016.

L’Amministrazione comunale e l’Anpi di Turriaco hanno voluto partecipare al progetto promuovendo la collocazione di tre Pietre d’Inciampo in memoria di tre concittadini caduti nei Konzentrationslager nazisti, inserendo il loro ricordo all’interno di un circuito di memoria europeo, collettivo e diffuso.

Intendono così esprimere il debito di riconoscenza verso tutte le vittime dell’ideologia nazi-fascista, nonché sottolineare ancora una volta il coraggio di chi ha scelto di combattere, a prezzo della vita, per l’affermazione e la difesa di quei valori e diritti inalienabili che rappresentano il fondamento della società italiana ed europea.

L’attuale situazione pandemica non ha permesso un coinvolgimento della cittadinanza come negli anni precedenti. Tuttavia, la mattinata del 25 aprile si è aperta con i discorsi ufficiali del Sindaco Enrico Bullian e del Presidente ANPI Turriaco Alberto Mauchigna. Prima di questi interventi c'è stato uno spazio dedicato alla preghiera guidata dal vicario cooperatore don Fabrissin. "Ricordiamo questi uomini nel tempo Pasquale. Sappiamo, per chi crede, che essi sono nella certezza della Resurrezione e nella pienezza della gioia. Il loro esempio ci dà consolazione e speranza" così il sacerdote.

"Oggi ricordiamo il sacrificio delle tante persone antifasciste. Sia la festa di tutti senza polemiche e divisioni. Domani nel nostro consiglio comunale restituiremo dignità alla storia togliendo la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini che l'aveva simbolicamente ricevuta nel 1924" queste le parole del Sindaco Enrico Bullian al cimitero comunale. Poi la posa della corona al monumento dei caduti per la liberazione e le toccanti note del silenzio suonate dal giovane Francesco Bergamasco. Importanti pure le parole del presidente Anpi Mauchigna: "Oggi ricordiamo la pace eterna ma anche quella terrena scelta da chi vuole sempre il bene. Scegliere il bene vuol dire così aderire al sogno della pace".

Sono state poi percorse strade significative cioè vie dedicate a persone protagoniste della lotta di Resistenza e della Liberazione: Largo Anne Frank, viale Gramsci, Passaggio Pertini, Stadio Minin, via Marcuzzi e via Michelis, quest'ultima tappa percorsi insieme all'amministrazione comunale di San Canzian d'Isonzo. È stata l'occasione, per tutti, di deporre un fiore per ringraziare chi, con il proprio sacrificio, ha permesso la nascita di uno stato democratico, aderendo così all'invito dell'ANPI nazionale.

Ad accompagnare i "sentieri di Liberazione" ci sono state le musiche di Resistenza cantate e registrate per l'occasione da "Ra.Me".

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×