Turismo, Gradisca punta sul distretto slow con Romans, Villesse e Sagrado

Glocal&Slow Isonzo, nasce il distretto con quattro comuni

gradisca capofila

Glocal&Slow Isonzo, nasce il distretto con quattro comuni

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Ago 2022
Copertina per Glocal&Slow Isonzo, nasce il distretto con quattro comuni

Piano da 300mila euro, si punta sul turismo lento ed esigenze dei commercianti.

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Gradisca punta sul proprio ruolo baricentrico per aggregare quattro comuni nel distretto del commercio “Glocal & slow Isonzo”. Insieme all’ex Fortezza, hanno aderito Romans, Villesse e Sagrado, con un progetto presentato alla Regione per accedere ai contributi previsti dalla legge SviluppoImpresa. Il piano, da 300mila euro, è stato illustrato questa mattina nella sala del Consiglio comunale all’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, evidenziando subito i principali obiettivi.

I rappresentanti dei territorio - a partire dalla sindaca Linda Tomasinsig, oltre agli omologhi Marco Vittori (Sagrado), Michele Calligaris (Romans) e all’assessore all’Ambiente di Villesse, Arianna Tolloi - hanno quindi presentato le proprie proposte. Una visione che va nella direzione del turismo sostenibile, puntando sulla presenza del fiume e dei collegamenti ciclabili, nonché dei siti storici come il monte San Michele, la necropoli longobarda e tanto altro. Oltre all’aspetto enogastronomico, con le aziende agricole locali.

Illustrando i diversi punti, la prima cittadina ha evidenziato come la conformazione naturale e urbanistica unisca i comuni aderenti, oltre al fatto che economicamente tanti orbitano già su Gradisca. Questa conta una settantina di attività commerciali e 300 posti letto in strutture ricettive, mentre i visitatori pre-pandemia hanno raggiunto quota 35mila. Un quadro che beneficia anche dell’indagine svolta da Ires Fvg sulle esigenze del Terzo settore, commissionata dall’amministrazione di Romans nel 2019 e messa a disposizione.

A supporto della proposta, anche Confcommercio con il presidente provinciale Gianluca Madriz che ha sottolineato l’opportunità nel puntare sul turismo in bicicletta. A Trieste, i quattro comuni - che hanno fatto intendere di tenere aperta la porta anche ad altri comuni, non solo dell’ex provincia di Gorizia - hanno chiesto una compartecipazione dei costi dell’80%, destinando i fondi per lo sviluppo dell’offerta e delle attività culturali e ludiche, nonché per aiutare le attività commerciali. Sarà poi da individuare il manager che coordinerà il tutto.

A rafforzare l'unione tra i diversi comuni, anche l'esigenza di poter accedere ai servizi per molte aree che ne sono prive. Come sottolineato da Vittori, infatti, l'area tra Poggio Terza Armata e San Martino del Carso è molto carente in questo senso. Dall'altra parte, il comune ospita la stazione dei treni che collega con Udine e Trieste, da cui partono ogni giorni pendolari - studenti e lavoratori - provenienti dai territori limitrofi.

“L’ecommerce non è un nemico da sconfiggere - ha commentato Bini - anche perché è impossibile. Bisogna cavalcare questo fenomeno. Il distretto commerciale ha una duplice valenza: ripopolare i centri e rendere le attività esistenti e future appetibili su queste piattaforme”. Ad oggi, in tutta la regione hanno aderito al progetto 133 comuni, pari al 63% del totale, con 22 su 22 nell’ex provincia di Gorizia. Il decreto attuativo della legge è già pronto, ha assicurato l’assessore, e sarà al vaglio nelle prossime settimane.

Per la Regione, il distretto deve essere l'opportunità per implementare la ricettività, il commercio, l'artigianato anche in vista di GO! 2025, trasformando le preoccupazioni legate al commercio elettronico in una opportunità per ampliare il mercato di prodotti di qualità, strettamente legati al territorio. Nei dettagli del progetto, è prevista anche l’analisi dei flussi del pendolarismo, così da intercettare anche quel segmento di pubblico per investimenti mirati.

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