Era affiliato all'Isis, arrestato un ospite del Cpr di Gradisca d'Isonzo

Era affiliato all'Isis, arrestato un ospite del Cpr di Gradisca d'Isonzo

L'operazione

Era affiliato all'Isis, arrestato un ospite del Cpr di Gradisca d'Isonzo

Di Redazione • Pubblicato il 03 Dic 2021
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Era arrivato a settembre e mirava al Nord Europa. Raggiunto da un mandato di arresto da Tunisi.

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Era membro di una celllula terroristica legata all’Isis e accusato di atti di terrorismo e con un mandato di cattura internazionale, emesso dal tribunale di Tunisi, sulla testa. F.R., 25enne tunisino, è stato arrestato ieri mattina al Cpr di Gradisca d’Isonzo dagli agenti della Polizia di Stato di Venezia e Gorizia.

L'operazione è frutto di una complessa attività investigativa coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione. Il giovane era già monitorato da tempo a seguito della segnalazione dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), confermata anche dall'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise), con la quale era stata data notizia dell'arrivo in Italia di un cittadino tunisino membro di una cellula terroristica, contigua allo Stato islamico, operante in Tunisia. Dopo la convalida dell’arresto da parte della Procura generale presso la Corte di Appello di Trieste, lo straniero è ora in attesa della decisione sull’estradizione.

“L’arresto del cittadino tunisino sospettato di appartenere ad una cellula terroristica riconducibile all’Isis testimonia l’efficienza del sistema di prevenzione e come sia massima l’attenzione delle Forze di polizia nell’intercettare ogni forma di pericolo”, ha commentato ieri il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

“Il soggetto era ospitato al Centro di Permanenza per il Rimpatrio in attesa di essere coattivamente fatto rimpatriare alla sua originaria destinazione, era una sorta di congelamento in una situazione che gli imponeva di non potersi muovere liberamente”, sottolinea il questore di Gorizia, Paolo Gropuzzo. "Si è poi, invece, giunti a questa richiesta di cattura internazionale effettuata dai tunisini e agli sviluppi dell'indagine veneziana. L'uomo era costantemente attenzionato e trattenuto in modo che non potesse essere minimamente pericoloso”.

Dopo essere sbarcato a Lampedusa il 16 con un nome diverso, il tunisino aveva atteso il periodo di quarantena in Sicilia e, poi, era stato trasferito in un centro di accoglienza nel veneziano. Seguito dalla Digos per circa un mese e mezzo, in quanto sospettato di essere membro di un’organizzazione terroristica. La conferma che si trattasse di un affiliato a Daesh, attiva in Tunisia e impegnata in attentati con ordigni esplosivi, è arrivata tramite l'identificazione con impronte digitali. Il 25enne, che aveva l'obiettivo di raggiungere il Nord Europa attraverso l'Italia, è stato quindi trasferito al Centro di permanenza friulano, in attesa di essere espulso perché considerato "soggetto pericoloso". Il 23 novembre, infine, l’emissione da parte delle autorità tunisine di un mandato di arresto internazionale.

“La Lega – ha sottolineato il leader della Lega, Matteo Salvini - presenterà una interrogazione urgente al ministro Luciana Lamorgese sul caso del tunisino appartenente a una cellula dell'Isis e arrestato mentre si trovava al Cpr di Gradisca d'Isonzo in provincia di Gorizia. La notizia è gravissima, chiediamo controlli su tutti gli attuali ospiti dei centri italiani”.

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