Trentatré candele per Giulio Regeni, Fiumicello ricorda il suo giovane ucciso in Egitto cinque anni fa

Trentatré candele per Giulio Regeni, Fiumicello ricorda il suo giovane ucciso in Egitto cinque anni fa

La cerimonia

Trentatré candele per Giulio Regeni, Fiumicello ricorda il suo giovane ucciso in Egitto cinque anni fa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 25 Gen 2021
Copertina per Trentatré candele per Giulio Regeni, Fiumicello ricorda il suo giovane ucciso in Egitto cinque anni fa

Piccola fiaccolata in piazza davanti al municipio, per un minuto di silenzio. Fico: «L'Italia deve sempre sapere da che parte stare».

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Le misure anti-contagio hanno impedito quest'anno di svolgere la consueta fiaccolata in ricordo di Giulio Regeni per le vie della sua Fiumicello. La comunità, però, non ha comunque voluto rinunciare all'evento che ormai da cinque anni ricorda il giovane ricercatore barbaricamente ucciso in Egitto e sul quale si attende ancora l'inizio del processo. Senza far troppo clamore, quindi, circa una cinquantina di persone si è data appuntamento nella piazza del municipio, accendendo insieme 33 candele come gli anni che avrebbe avuto oggi Giulio. Insieme, hanno trascorso un lungo minuto di silenzio a partire dalle 19.41, ora da cui non si è più avuto notizie dello studente.

All'evento, come ogni anno, non ha voluto mancare anche il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, che si è intrattenuto per qualche minuto dopo con la famiglia e il loro avvocato, Alessandra Ballerini. Rigorose le misure di distanziamento, con tutti che si sono tenuti separati e immobili per l'intera durata della cerimonia, molto ridimensionata rispetto alle edizioni precedenti. L'unica ad aver preso la parola è stata la sindaca Laura Sgubin, che ha invitato i presenti a tornare alle proprie abitazioni al termine del tutto. A conclusione, c'è stato anche un intervallo musicale, con le note della celebre Hallelujah di Leonard Cohen che hanno risuonato nel silenzio più completo. A far rispettare le misure anti-Covid anche la polizia locale e i carabinieri.

Prima dell'evento all'aperto, si è tenuto un incontro in diretta streaming dalla chiesa di San Valentino, durante il quale ha parlato anche Fico. "La vicenda di Giulio - ha detto - mette lo Stato davanti a questioni profondamente etiche. Le scelte che ognuno fa rappresentano la direzione che uno Stato può prendere, e possono essere tante. Credo che difronte a questo sia il momento in cui si decide sempre da che parte stare. Le scelte sono complicate e difficili: la storia di Regeni è una 'ragione di Stato' ed è suo dovere portarla avanti, chiedendo verità e giustizia. La vicenda non appartiene solo alla famiglia o ai suoi amici, lo Stato deve sempre sapere da che parte stare. L'Italia oggi deve rimanere sempre dalla parte dei diritti umani, fino in fondo".

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