Trentanove artisti per raccontare Basaglia e la scuola pittorica di Gorizia

Trentanove artisti per raccontare Basaglia e la scuola pittorica di Gorizia

EVENTI DI GO!2025

Trentanove artisti per raccontare Basaglia e la scuola pittorica di Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 21 Gen 2025
Copertina per Trentanove artisti per raccontare Basaglia e la scuola pittorica di Gorizia

Verrà inaugurata sabato 1 febbraio la mostra “I luoghi dell’incertezza e le emozioni della libertà”. In programma anche un'assemblea basagliana per discutere il ruolo dell'arte contemporanea.

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Go!2025 come occasione di dialogo e riflessione: sulla riforma di Franco Basaglia, forse più nota e apprezzata all’estero rispetto al nostro territorio; sul ruolo attuale e futuro dell’arte, in una città che all’inizio del Novecento vedeva gli artisti parlare una koiné pittorica che accomunava quanti parlavano italiano, tedesco e sloveno. “I luoghi dell’incertezza e le emozioni della libertà” intende riproporre questa vivacità riportando nel contempo i riflettori sull’operato del neuropsichiatra che ha risposto all’umano anelito alla libertà espresso dai suoi pazienti abbattendo il recinto di via Vittorio Veneto.

Nella mostra che verrà ospitata da sabato 1 febbraio all’Auditorium della Cultura Friulana si potranno così ammirare le opere di 39 autori, viventi e non, italiani e sloveni, cui è stato chiesto di dialogare con Basaglia e la sua riforma. In alcuni casi le opere sono state espressamente realizzate per l’esposizione, nata da un’idea del presidente della fondazione Carigo Alberto Bergamin con l’iniziale curatela del pittore Franco Dugo, mentre altri autori hanno presentato opere adatte all’argomento sebbene realizzate precedentemente.

«Era ovvio che Gorizia parlasse di Basaglia, soprattutto perché la percezione è che sia poco radicato il suo collegamento con il territorio nonostante la rivoluzione che ha operato sia di portata internazionale» ha affermato in apertura di conferenza stampa, questa mattina, il sindaco Rodolfo Ziberna. Dall’importanza del neuropsichiatra, l’assessore a Go! 2025 Patrizia Artico ha invece puntato l’accento sul passato artistico-culturale della città: «L’idea è partita dalla fondazione Carigo ed è stata subito accolta con entusiasmo dal Comune in nome della scuola artistica che ha attraversato tutto il Novecento goriziano e che è ancora attiva».

«Questa – ha proseguito Artico – è un’occasione per recuperare lo spirito che ha pervaso la società e la cultura goriziane. Gli artisti non conoscevano confini e, oltretutto, questa mostra darà l’opportunità di creare nuovamente un po’ di dibattito sull’arte. Vorremmo infatti proporre degli appuntamenti a cui far partecipare la popolazione, gli studenti e i giovani per capire cosa rappresenti oggi l’arte, oscurata dalla tecnologia».

A entrare nel dettaglio della mostra, il presidente di Prologo Franco Spanò, associazione che ha organizzato e co-curato l’evento. «Il progetto iniziale di Franco Dugo è stato limato e portato a compimento dal critico Giancarlo Pauletto. Molti autori hanno realizzato appositamente l’opera che poi hanno deciso di esporre, facendosi ispirare alla figura di Basaglia, ma anche a temi come la follia, la psiche, la liberazione».

«Tenteremo di realizzare, nel tempo di apertura della mostra, forse all’auditorium o in un’altra sede, una sorta di assemblea basagliana con dei facilitatori fra cui Franco Perazza che ci ha già confermato la sua disponibilità - ha proseguito Spanò - Il fulcro dell’assemblea saranno però gli artisti e soprattutto i cittadini, chiamati a condividere la loro opinione sull’attuale ruolo dell’arte. Poi vorremmo organizzare anche un incontro con musica e poesia».

Il critico Giancarlo Pauletto ha spiegato i motivi della sua adesione a questo progetto partendo da un ricordo personale del passato: la conoscenza familiare di una suora che stava lavorando a fianco di Basaglia cui si riferiva come “più matto dei matti”. «Gli artisti di solito sono persone problematiche e la loro persistente insoddisfazione verso ciò che fanno è qualcosa di molto simile alla ricerca cui si è dedicato Basaglia». A Pauletto il compito di illustrare nel catalogo la poetica della mostra e del lavoro dei singoli autori.

Trentanove, come anticipato, i protagonisti dell’esposizione: Sergio Altieri, Massimiliano Busan, Roberto Cantarutti, Stefano Comelli, Luciano De Gironcoli, Alfred De Locatelli, Armando Depetris, Mario Di Iorio, Nico Di Stasio, Ignazio Doliach, Franco Dugo, Michele Fenzl Menardi, Paolo Figar, Maurizio Gerini, Laura Grusovin, Francesco Imbimbo, Giacinto Iussa, Silvia Klainscek, Damjan Komel, Andrej Kosič, Stelio Kovic, Anja Kranjc, Roberto Kusterle, Alessandra Lazzaris, Marina Legovini, Cesare Mochiutti, Claudio Mrakic, Dilka Nassyrova, Stefano Ornella, Giovanni Pacor, Aleksander Peca, Maria Grazia Persolja, Jasmina Rojc, Ignazio Romeo, Alessio Russo, Nika Šimac, Angelo Simonetti, Franco Spanò e Giorgio Valvassori. La mostra, che sarà accompagnata dall’uscita del catalogo, verrà inaugurata sabato 1 febbraio alle 18 all’Auditorium di via Roma dove resterà visitabile fino al 2 marzo.



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