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La tragedia del Vajont spiegata a Gorizia, Arnaldo Olivier ricorda l'orrore vissuto

Olivier ha lavorato a lungo all'Enel di Belluno. Quando è successo il disastro del 9 ottobre del 1963 aveva quindi 17 anni. L'evento a San Rocco.
La sesta edizione del festival AlienAzioni, lunedì 11 dicembre alle 20.30 alla sala Incontro di San Rocco a Gorizia, ricorda il 60mo anniversario di una grande tragedia italiana. Lo fa attraverso Arnaldo Olivier, che abita a Codissago di Longarone, un paesino a qualche centinaio di metri dall'apertura della valle del Vajont, dove è nato nel 1946. Olivier ha lavorato a lungo all'Enel di Belluno. Quando è successo il disastro del 9 ottobre del 1963 aveva quindi 17 anni.
Per molto tempo non ha parlato della tragedia né sul lavoro né con gli amici né in famiglia. Il trauma aveva fatto sì che la rimuovesse dalla propria mente. "Del resto, l'oblio, dalle nostre parti, era totale anche fra le istituzioni. Almeno fino all'orazione civile di Marco Paolini che ha fatto sì che questa storia non fosse dimenticata più - afferma Olivier -. Un gruppo di testimoni per ricordare quel giorno si è creato in seguito. Per quanto mi riguarda ho cominciato a trasmettere quei momenti nel corso degli anni, proprio dopo il monologo di Paolini e il film di Renzo Martinelli".
Olivier, ora, è attivo nel portare avanti la memoria del Vajont per esempio con le scolaresche, facendo anche numerose visite guidate su quella vicenda. "Il sessantesimo anniversario del disastro è stato molto sentito, grazie a tante manifestazioni rievocative che in questo periodo si sono organizzate - aggiunge Olivier -. Sono state utili, non solo per i giovani, ma anche per gli adulti affinché si possa riflettere su quanto è accaduto e, in genere, sul rapporto con la natura: l'uomo deve sapere che la natura è sempre sovrana".
Alla sala Incontro, con Olivier dialogherà il giornalista del Piccolo Roberto Covaz. Ma l'evento sarà impreziosito anche dalle letture di vari testi affidati agli attori Alessio Bergamasco e Raffaella Munari. Per esempio, firme illustri della carta stampata come quelle di Giampaolo Pansa e Dino Buzzati scrissero sui quotidiani riguardo all'avvenimento. L'appuntamento, organizzato dall'associazione Gorizia Spettacoli, ha ingresso libero fino all'esaurimento dei posti disponibili.
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