Tragedia di Russia, doppio ricordo a Visogliano a 80 anni da Nikolajewka

Tragedia di Russia, doppio ricordo a Visogliano a 80 anni da Nikolajewka

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Tragedia di Russia, doppio ricordo a Visogliano a 80 anni da Nikolajewka

Di Redazione • Pubblicato il 23 Gen 2023
Copertina per Tragedia di Russia, doppio ricordo a Visogliano a 80 anni da Nikolajewka

Mercoledì il doppio appuntamento dedicato alla tragica ricorrenza, il volume di Eliseo Gallo.

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Un doppio appuntamento con la storia, mercoledì 25 gennaio a partire dalla 17.30, presso il centro congressi di Visogliano promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e dalla neocostituita Famiglia Alpina di Duino Aurisina con il patrocinio del Comune. In occasione dell'ottantesimo anniversario della battaglia di Nikolajewka, avvenuta nel gennaio 1943 durante la Ritirata di Russia, verrà promossa una conferenza a ricordo del triste anniversario con la presentazione del volume "Il Bosco delle Betulle. Lettere e memoria di un soldato della ritirata di Russia" di Eliseo Gallo.

Il libro è edito da Dario De Bastiani Editore e scritto da Alfeo Zanette. 80 anni da quel 26 gennaio carico di drammaticità, di sofferenza e di morte. "Di Eliseo Gallo - si legge - non è rimasto solo un nome scritto in un mausoleo dei caduti nella guerra di Russia. Ha un suo volto, il volto di un uomo comune, di un giovane travolto da un destino crudele al quale non aveva potuto sottrarsi. In questo libro si riporta la sua memoria. Abbiamo ritrovato le sue lettere e ricostruito le sue tracce. Ora sappiamo dov'era e cosa aveva fatto fino allo scontro con il nemico. Bertolt Brecht diceva: 'Beata quella terra che non ha bisogno di eroi'".

"Il nostro pensiero va quindi alla guerra, alla guerra che si accanisce sempre contro la povera gente, a una guerra spietata che lo ha strappato alla vita, in una terra lontana, a soli vent'anni". Al termine della conferenza, l'inaugurazione di due mostre aperte fino al 12 febbraio: la prima dedicata al centenario della sezione Alpini di Trieste, la seconda "Storie di pietre e di confini in tempo di Pace che focalizza l’attenzione del pubblico sull’evoluzione costante e impetuosa dei confini, in una terra contesa, che ha superato il cosiddetto secolo breve grazie alla straordinarietà delle sue genti.

Il focus sarà su Confini dell’Europa Centrale e del Litorale Adriatico. Geografia e geopolitica hanno influenzato e limitato i domini, hanno contribuito al formarsi di culture eterogenee e, infine, delle comunità nazionali nella definizione di un paradigma che assegna un diverso valore di separazione a seconda delle età. Il confine virtuale, viaggio tra geografia e ideologie che separano i popoli. L’evoluzione del concetto di territorio, dalla proprietà al limes romano, dal confine convenzionale e artificiale alla linea ideale che separa i popoli. Il onfine come separazione di lingue, culture lingue e domini.

Il convivere di confini ideologici, la loro imposizione e il loro superamento in due casi studio: l’idea socialista e la fratellanza cristiana. La storia del Confine Orientale. Il limes romano, il Patriarcato di Aquileia, La Serenissima e gli Asburgo, il Trattato di Campoformido, Napoleone e la Restaurazione del Congresso di Vienna. La Pace di Villafranca, il Regno d’Italia, la Pace di Vienna del 1866. Dal Confine Imperiale ai trattati di Saint-Germain e di Rapallo. La Seconda guerra mondiale, il Trattato di Parigi e il Memorandum di Londra. La guerra fredda, la Cortina di Ferro, la caduta del muro. Il Trattato di Osimo.

Il Valico: il presidio militare e di polizia nell’era delle Dogane. La storia e la mappa dei valichi di confine tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Jugoslavia. Schengen: superare i confini. L’Europa Unita dopo Maastricht e Schengen, la moneta europea e l'abbattimento dei Confini con l’Austria e la Slovenia. La geopolitica e i suoi effetti reali sulla vita delle genti di confine. Il territorio condiviso: l’alba di un futuro presente. Il nuovo concetto di confine, il suo superamento in un mondo ideale di pace e convivenza, il suo ritorno ai tempi della pandemia globale, il suo futuro nel contesto europeo.

Lo stesso che ha assegnato a Gorizia e Nova Gorica il ruolo di Capitale europea della cultura 2025. La mostra è realizzata grazie a una ricerca storica di Lorenzo Salimbeni. Le iniziative rientrano nel progetto “Storie di pietre e di confini in tempo di Pace” promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina che gode del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Alla conferenza prenderanno parte Alessandro Tagliaferro e Giuliano Bagatin, capogruppo e vicecapogruppo della Famiglia Alpina; Paolo Candotti, presidente Ana di Trieste, il sindaco Igor Gabrovec e il presidente del Gruppo Ermada, Flavio Vidonis Massimo Romita.

Nella foto: colonna di prigionieri dell'Asse catturati dai sovietici durante l'offensiva dell'inverno 1942-1943

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