Il testamento di re Bepo Zanet chiude il carnevale, torna il rito a Gorizia

Il testamento di re Bepo Zanet chiude il carnevale, torna il rito a Gorizia

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Il testamento di re Bepo Zanet chiude il carnevale, torna il rito a Gorizia

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 23 Feb 2023
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La tradizionale parata ha chiuso i festeggiamenti in città, battute nel testamento su Ziberna e politica.

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Passato Martedì Grasso, si è concluso ieri il Carnevale di Gorizia con uno dei riti più caratteristici della sua tradizione: il funerale di re Carnevale, al secolo Bepo Zanet. Una maschera simbolica, quella di sior Zanet, ben radicata nella storia della città e che non potrebbe esistere senza la moglie, ormai vedova, siora Milojka Kurbira, nuovamente in lutto dopo la sofferta pausa imposta dalla pandemia di covid.

Quest’anno sono tornati anche il notaro Neri de Merlotis – sempre interpretato da Franco Glessi – e Bonsignor Quarto Divino a guidare il bizzarro corteo funebre che si è snodato lungo le strade del centro cittadino in un percorso inedito rispetto alle edizioni precedenti. Infatti, dopo l’esposizione davanti al palazzo del municipio nel primo pomeriggio, tra le due e le quattro, il feretro è stato subito portato al parco del Baiamonti.

Qui ha avuto luogo quello che era solito essere il momento conclusivo della parata: la lettura del testamento seguita poi dalla cremazione. Prima di accendere il rogo sono quindi intervenuti, per porgere i propri saluti al centinaio di persone presenti, l’assessore comunale agli Eventi Luca Cagliari e i rappresentanti delle tre associazioni che hanno organizzato l’evento: Vanni Feresin per il Centro tradizioni Borc San Roc, Giorgio Lorenzoni per la Pro Loco di Gorizia ed Elisa Coppola per la neonata associazione Stile goriziano.

Dopodiché de Merlotis-Glessi ha svelato il lascito testamentario di sior Zanet per il 2023, donando così al pubblico una sequenza di battute satiriche che non hanno risparmiato quasi nessuno dei volti noti in città. A ispirare il defunto monarca sono stati anche recenti fatti di cronaca, come il nuovo drone “che Ziberna ha regalato alle ‘siore guardie’, come si chiamavano una volta”, o annose questioni come quella dei parchimetri “la cui ricerca può causare problemi di prostata e che, una volta trovati, bisogna pure ricordarsi il numero di targa”.

Tra le varie – impossibile menzionarle tutte – non sono mancate frecciate goliardiche relative alla “funivia del castello, che farà la fine della ‘terza’ stazione centrale di Gorizia in via Bombi: già verniciata con il colore della ruggine”, o al cantiere del parco della Valletta del Corno “dove Ziberna e Perazza, almeno su questo d’accordo, andranno a pescare trote e gamberi”. Ma dall’oltretomba, sempre attraverso le parole del notaio de Merlotis, sono giunte anche delle proposte in vista del 2025, persino semiserie, come quella di “fare un grande Carneval de Frontiera”.

Ipotesi già allo studio da parte dell’assessore Cagliari, fortemente convinto della “necessità di valorizzare le tradizioni carnevalesche su entrambi i lati del confine”. Altre proposte hanno invece un taglio nettamente più provocatorio, a cominciare da quella, già avanzata a suo tempo dall’attuale presidente del Gect Paolo Petiziol, di ripristinare l’originaria toponomastica dell’attuale corso Italia, rinominandolo “corso Francesco Giuseppe”.

Terminata la lettura e dopo l’ultimo saluto da parte di Milojka, la pira funeraria ha preso fuoco per la cremazione della salma di re Carnevale, le cui ceneri sono state poi raccolte nell’apposita urna. Il corteo ha quindi ripreso il percorso – accompagnato dal suono di cornamuse e tamburi – tornando in piazza Municipio per l’ultimo saluto ufficiale, a cui hanno partecipato anche il sindaco e l’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti.

La parata ha infine ripercorso le vie del centro, fermandosi nei diversi bar lungo il tragitto per un brindisi gentilmente offerto dai gestori, per poi raggiungere Borgo Castello attraverso via Rastello. E proprio da uno dei bastioni del maniero goriziano Milojka ha disperso le ceneri del marito: un addio che però ha anche innescato il conto alla rovescia per l’edizione 2024 del Carnevale, con l’auspicio che il prossimo anno, oltre al tradizionale matrimonio tra Milojka e Bepo, tornino a Gorizia anche il Ballo dei Matti e dei Contadini.

Foto Daniele Tibaldi

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