La terza corsia dell'A4 riduce gli incidenti in Fvg, calano le code

Flessione del 64% dei sinisti, distrazioni al telefono ancora fatali. I dati di Autovie e polizia.

Meno code e più sicurezza. È questo il primo bilancio che Autovie Venete e la Polizia stradale hanno rilevato dal sempre più massiccio uso della terza corsia, che da Palmanova arriva ormai fino in Veneto. Questa mattina, le die istituzioni hanno illustrato i dati presso il casello di Villesse, ponendo il focus su incidentalità e strategie di contrasto tra Portogruaro e Latisana. Un’area che nel 2021 ha contato 43 milioni di transiti, di cui 13 milioni mezzi pesanti, registrando 194 incidenti. In calo rispetto ai 298 del 2019.

Guardando alle dinamiche dei sinistri, metà sono causati da urti laterali, seguito dai tamponamenti. Se nel primo caso i danni riescono ad essere limitati, soprattutto per chi è a bordo degli abitacoli, nel secondo invece la probabilità di ferite più gravi - fino al decesso - aumento. In ogni caso, le forze dell’ordine hanno osservato che il 70% dei casi si verifica con tempo sereno: considerazione evidenziata dal vicequestore della Polizia di Stato, Gianluca Romiti, per cui con il meteo più avverso aumenta la concentrazione alla guida.

Soprattutto, vengono meno le distrazioni e la tendenza a superare i limiti: l’anno scorso, sono state accertate 1.074 violazioni per uso dello smartphone, a fronte di 5.085 eccessi di velocità e 57 casi di guida in stato di ebbrezza. Dato, quest’ultimo, che negli ultimi anni segue un trend decrescente. L’attenzione è rivolta in particolare a camion e tir, i veri frequentatori dell’arteria altamente industrializzata, ma soprattutto ai loro autisti: “Stiamo ragionando su controlli diversi dei loro comportamenti, ci interessa capire cosa fa il conducente”.

Per questo, si stanno approfondendo le analisi psicofisiche, grazie anche alla strumentazione che controlla a distanza i tachigrafi. Il direttore dell’Area esercizio dell’azienda, Davide Sartarelli, ha quindi illustrato la diversa tipologia d’intervento sulle tre aree presenti: quella a due corsie, tra Portogruaro e San Donà, che conta il traffico di tre e registra molti incidenti; quello tra Alvisopoli e Palmanova, con meno casi gravi e una maggiore attenzione per la presenza dei cantieri; e infine la terza corsia, dove i sinistri sono calati del 64%.

Proprio l’ampliamento del collegamento ha permesso di far scendere al 5% il tasso degli incidenti ogni 100mila veicoli, a fronte del 14% con solo due corsie. I momenti di “fuoco” rimangono mercoledì e giovedì durante la settimana, quando si intensifica il traffico di mezzi pesanti, e nei tre mesi estivi, per via di esodo e controesodo. In ogni caso, tra Sistiana e Latisana si è passati da oltre mille ore di coda prima della pandemia a 152 ore dopo gli ultimi lavori. Come spiegato da Sartarelli, peraltro, si tratta di lunghezze minori “che si risolvono velocemente”.

Guardando invece all’attraversamento di animali selvatici, cosa vista proprio a ridosso di Villesse, assicurata la regolarità del controllo delle recinzioni: “Il rischio c’è - così il dirigente - anche se raramente succede. L’autostrada è costruita anche per questo, i casi succedono molto più raramente che nel mondo esterno. Abbiamo una rete di videosorveglianza che ci aiuta a capire anche come si muovono gli animali”. Sul fronte della velocità, infine, Romiti ha definito “auspicabile” l’estensione dei tutor anche sull’A34, assicurando comunque la presenza di agenti lungo il tratto.

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