LE ANALISI
Terme Romane, il Comune: «Acque pulite». Si va verso l’autorizzazione sanitaria per la riapertura

Il progetto di riqualificazione ha riguardato il completo rinnovo delle dorsali interne di adduzione dell’acqua da acquedotto e da pozzo. Rinnovate le apparecchiature medicali.
È stato dato il via libera alla fase finale dell’iter per ricevere l’autorizzazione sanitaria da parte di Asugi per la riapertura delle Terme Romane di Monfalcone. Le analisi batteriologiche effettuate da Arpa Fvg sui campioni prelevati dall’Azienda Sanitaria lo scorso 15 maggio hanno dato esito negativo, confermando l’assenza di batteri nelle acque dell’impianto termale. Un risultato decisivo che consente di accelerare il percorso per il ripristino dei servizi. Le analisi si sono rese necessarie a seguito della chiusura dell’impianto per permettere il completo rinnovo e adeguamento delle reti impiantistiche a causa dell’obsolescenza delle tubazioni, gravemente deteriorate dall’aggressività acida delle acque termali.
Grazie a un finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia pari a 1 milione di euro, è stato possibile realizzare un’opera strutturale fondamentale per la città e per il Mandamento, con il Comune che a febbraio scorso ha concluso la fase di cantiere e riconsegnato l’edificio al gestore, TermeFVG, chiamato ora ad attivarsi tempestivamente per ottenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, propedeutica alla riapertura dello stabilimento.
«Il nostro obiettivo è restituire alla città un impianto moderno, sicuro e funzionale – afferma il sindaco Luca Fasan. Il progetto di riqualificazione del termalismo si inserisce in una visione più ampia, che vede Monfalcone protagonista nel campo del benessere e della salute con il termalismo, che si configura come un’opportunità importante anche dal punto di vista turistico, per attrarre nuovi visitatori e valorizzare ulteriormente la nostra città». «Le Terme di Monfalcone rappresentano un servizio fondamentale per la salute, non solo per i cittadini monfalconesi ma anche per le tante persone che arrivano qui dai paesi limitrofi per curarsi, e per questo ci siamo attivati sin da subito per risolvere le criticità dovute alla vetustà degli impianti» dichiara Anna Maria Cisint che aveva avviato le operazioni di riqualificazione nel corso del suo mandato da primo cittadino.
«I risultati delle analisi effettuate sulle acque aprono ora la strada alla riapertura degli impianti. Un risultato importante ottenuto grazie alla Regione, che ha creduto nel progetto di rilancio del termalismo a Monfalcone. Il contributo di un milione di euro per il rifacimento degli impianti, insieme al finanziamento di 6.550.000 euro destinato al wellness e agli ulteriori 4.059.000 euro di fondi Pnrr per la bonifica del sito orfano adiacente, sono investimenti strategici per la salute, il benessere e lo sviluppo del territorio» conclude Cisint.
Il progetto di riqualificazione ha riguardato il completo rinnovo delle dorsali interne di adduzione dell’acqua da acquedotto e da pozzo, l’eliminazione dei rami morti e il rifacimento delle diramazioni agli apparecchi sanitari al piano terra. Sono state inoltre sostituite tutte le apparecchiature medicali termali, inclusi inalatori, vasche singole e piscine. Completamente rinnovati anche i sistemi di disinfezione, la rubinetteria, i sanitari, la caldaia e l’unità di trattamento dell’aria. Gli interventi edili hanno riguardato il ripristino delle finiture interne.
Il Comune continuerà a monitorare le fasi finali del percorso, con l’obiettivo di rendere nuovamente accessibili i servizi termali ai cittadini in tempi rapidi.
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