la riqualificazione
Tempio crematorio a costo zero per il cimitero di Gorizia, oggi il voto sul piano finanziario

Grazie all'investimento privato da 1 milione di euro, sarà riqualificata un'area da 2.600 metri quadri.
Ripartirà questo pomeriggio la discussione in consiglio comunale a Gorizia sul project financing per un nuovo tempio crematorio, da realizzare in un'area dismessa del cimitero centrale (nella foto) di via Trieste. Ieri, dopo aver illustrato i punti del piano economico-finanziario da parte del vicesindaco Stefano Ceretta e dei responsabili dell'ufficio tecnico e segreteria generale, la riunione in videoconferenza è stata sciolta alle 22 e tornerà a riunirsi oggi alle 16.30. Si tratta di un progetto presentato per la prima volta all'amministrazione comunale nel maggio 2018 da parte delle aziende proponenti, l’Altair di Bologna e Edilver di Villadossola, in Piemonte.
L’ultimo aggiornamento del progetto risale all’8 gennaio ed è distribuito su 2.600 metri quadri, non soggetti a variante urbanistica. Il tutto non prevede costi a carico del Comune, programmando invece una concessione trentennale dell’area alle imprese che gestiranno l’impianto. Il quadro economico è di circa un milione di euro e si andrà a riqualificare un’area oggi in stato di degrado, ossia quella più prossima alla rotonda di Sant’Andrea. Lo studio è stato quindi affidato ai consulenti finanziati della Bureau Veritas, importante realtà francese con sede anche a Nova Gorica, in cui sono state inserite anche delle royalties per l’amministrazione locale pari al 5% degli incassi.
“Il privato si assumerà tutti gli oneri - ha spiegato il responsabile dell’ufficio tecnico, Alessandro De Luisa -, servirà però l’ampliamento delle aree destinate a parcheggio, che si trovano dalla parte opposta rispetto all’impianto. Le condizioni per l’insediamento ci sono tutte”. Nella stessa zona, ad oggi è presente un marmista, il cui contratto però è in scadenza. “Nulla gli vieta comunque - ha precisato l’architetto - di tornare a insediarsi qui al termine del recupero”. La delibera - attesa già nelle scorse settimane - è arrivata in assemblea a causa degli uffici intasati di lavoro, ha poi sottolineato, anche perché questa è stata oggetto di un lavoro congiunto di più soggetti.
Servirà comunque un’autorizzazione unica ambientale sul progetto definitivo, mentre non sarà necessaria l’autorizzazione paesaggistica. Sul bacino di utenti, all’inizio si voleva allargarlo alla Slovenia. “C’è stata una verifica sullo stato normativo dei due Stati sulle regole di polizia mortuaria - ha chiarito Antonella Manto della segreteria generale - e, ad oggi, per un cittadino estero non è fattibile essere cremato oltreconfine. È stata quindi rivista la proiezione di ricavi e spese”. Inoltre, ha spiegato la dirigente, il “rischio d’impresa è previsto ed è a carico del privato”. Dopo la prima discussione di ieri sera, questo pomeriggio si tornerà sulla questione, per i voti dell’aula.
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