LA MOZIONE
Tavolo permanente con le comunità islamiche: sì di Bullian e Moretti a Forza Italia. Cisint: «Contrasto netto alla sottomissione»

Gli azzurri, «basta ambiguità su fanatismo islamico e niqāb a scuola». «Una strada di buon senso, razionale e percorribile» per i consiglieri isontini. Calligaris, «Bullian e Moretti mercanti al ribasso».
L'obiettivo politico è arrivare «a una condanna chiara e inequivocabile su qualsiasi azione terroristica, ogni forma di discriminazione o vessazione verso le donne, dalle mutilazioni genitali alla pratica delle spose bambine». A sostenerlo è Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, spiegando anche le motivazioni legate alla presentazione della mozione azzurra per esprimere un «inequivocabile e secco no» all’utilizzo del niqāb a scuola. Lo scopo è quindi «togliere ogni margine di ambiguità su temi dirimenti, dal fanatismo islamico alla sottomissione delle donne». «Accogliamo con favore e interesse le parole di alcuni esponenti dell'opposizione, ma nessuno cerchi di piegare la realtà ai propri interessi – continua Novelli - noi chiediamo di creare un tavolo permanente con tutti gli Imam e i rappresentanti dei centri di preghiera musulmana presenti in Friuli Venezia Giulia per garantire un confronto schietto e leale e per conoscere la posizione delle comunità musulmane su temi di interesse collettivo».
Sostenendo che «l’ integrazione passa attraverso il dialogo e la conoscenza reciproca» i consiglieri regionali Enrico Bullian di Patto per l’Autonomia Civica Fvg e Diego Moretti del Pd, anche in veste di candidato a sindaco del centrosinistra a Monfalcone - alla luce delle problematiche emerse in seguito all’uso del niqāb da parte di alcune studentesse di una scuola superiore a Monfalcone – ritengono positiva la proposta di istituzione di un tavolo permanente con i rappresentanti musulmani promossa attraverso la mozione presentata in Consiglio Regionale da Forza Italia. «Rispetto alle posizioni di totale chiusura rappresentate in questi anni dalla Lega e da Fratelli d’Italia monfalconesi – affermano in una nota congiunta i consiglieri regionali di minoranza - ci pare una strada di buon senso, razionale e percorribile per creare perlomeno una convivenza migliore, necessaria anche per chi, italiano o straniero, non crede nell’integrazione. È fondamentale che il confronto avvenga nel rispetto della Costituzione, delle leggi, della laicità delle istituzioni e dei valori fondamentali della nostra società democratica, ribadendo con fermezza il rifiuto di ogni forma di integralismo, estremismo e di terrorismo».
«La nostra regione è da sempre terra di accoglienza e convivenza tra culture – continuano gli esponenti di minoranza in Consiglio - un confronto costante con le comunità islamiche può essere un'opportunità per rafforzare percorsi di integrazione e dialogo. È quanto abbiamo iniziato a fare già con le audizioni nelle Commissioni del Consiglio regionale legate al ‘Piano Monfalcone’ e ribadiamo la necessità di creare attività che favoriscano l’integrazione, a partire dai corsi di lingua italiana da promuovere per gli adulti a livello istituzionale, potenziando anche il Centro per l’insegnamento agli adulti che a Monfalcone opera in condizioni straordinarie con oltre il 30% di stranieri presenti in città».
«È sbagliato continuare a girare la testa dall’altra parte, come finora fatto da chi ha governato la città» concludono Bullian e Moretti. Non la pensa così l’ex sindaco di Monfalcone ed europarlamentare leghista Anna Maria Cisint secondo la quale «Bullian e Moretti devono smetterla di cercare di rifarsi la reputazione in materia di immigrazione in vista delle elezioni comunali attaccandosi a ogni tipo di pretesto senza mai prima pronunciarsi sul fatto che l’integrazione diventa una pura finzione e una parola vuota di fronte al rifiuto dell’islamismo di accettare le nostre regole, il rispetto delle nostre leggi e i nostri ordinamenti». Per Cisint, la proposta di FI «è utile sulla base del presupposto che devono essere chiari gli obiettivi che sono quelli del contrasto netto alla sottomissione delle donne e soprattutto quello del rispetto dei nostri valori e delle nostre leggi: soprattutto chiarezza nell’ affermare senza se e senza ma che davanti al contrasto tra le norme coraniche e quelle del nostro sistema giuridico senza alcun infingimento sia chiaro che si applica la legge italiana, i valori e le nostre regole di vita e di comportamento».
Quanto alla questione del velo integrale, l’eurodeputata riferisce che la legge del 1975 «è già stata demolita dalla giurisprudenza e quindi sfido Bullian e Moretti, se realmente credono che questi atti di sottomissione siano inaccettabili, a sottoscrivere la proposta legislativa della Lega per far cessare questi comportamenti». «Dimostrino con chiarezza da che parte intendono stare su questa vicenda e rispetto al processo di islamizzazione che viene alimentato con la volontà islamica di annullare la nostra identità portando la radicalizzazione anche nelle scuole – conclude Cisint - gli esponenti della sinistra devono uscire dall’ambiguità che caratterizza tutte le loro prese di posizione e dire se ritengono che vanno difesi i nostri valori e le nostre leggi perchè l’integrazione passa pregiudizialmente nell’accettazione da parte di chi vive in Italia di questi principi». Secondo il capogruppo in Regione della Lega, Antonio Calligaris, quanto proposto da Forza Italia non sarà «un tavolo dove i consiglieri Bullian e Moretti possano pensare di andare a negoziare o mercanteggiare al ribasso, come finora hanno fatto, su diritti non negoziabili come quello delle libertà delle persone e delle donne».
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