Tartini e quel rapporto con il diavolo, Monfalcone celebre lo storico musicista

Tartini e quel rapporto con il diavolo, Monfalcone celebre lo storico musicista

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Tartini e quel rapporto con il diavolo, Monfalcone celebre lo storico musicista

Di Redazione • Pubblicato il 10 Giu 2021
Copertina per Tartini e quel rapporto con il diavolo, Monfalcone celebre lo storico musicista

Omaggio al celebre compositore, figura enigmatica. Viaggio nei suoi amori e ambizioni, tra prosa e storia.

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La stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, domani alle 20.15, con il concerto che vede l’ensemble L’Arte dell’Arco (Federico Guglielmo al violino, Diego Cantalupi al liuto, Francesco Galligioni al violoncello e Roberto Loreggian al clavicembalo, nella foto) al fianco dell’attore Roberto Citran in "Tartini, la morte e il diavolo". Sarà un monologo per attore ed ensemble da camera su testo di Sergio Durante, con cui si chiude il progetto celebrativo nazionale “Tartini2020”.

Il celebre compositore rivive grazie alla voce di Roberto Citran. Al momento di redigere il proprio testamento, il “primo violino d’Europa”, “maestro delle nazioni” e “maggior compositore del suo tempo” – così lo chiamavano – tira le somme della propria avventura umana attraverso un viaggio nella memoria, a volte ironico, altre meditativo. Sulla solida base di lettere e altri documenti d’archivio, il pubblico scoprirà le sue ambizioni, gli amori, la spiritualità.

Il duro lavoro ma anche la vita quotidiana in un Veneto che non esiste più, fra istituzioni musicali fastose, ritiri artistici, incontri con personaggi grandi e piccoli, dal matematico Eulero alla figlia di un popolano, dal fisico Riccati allo scalzo contadinello. Ben oltre l’immagine romanzesca del “trillo del diavolo”, lo spettacolo restituisce la figura complessa ed enigmatica del musicista-filosofo più noto del Settecento.

I quadri biografici pensati da Sergio Durante, il più noto musicologo tartiniano di oggi, si alternano ai brani musicali scelti, fra le oltre 400 composizioni pervenute, da Federico Guglielmo, fra i più raffinati interpreti di Tartini. Il tutto restituirci gli “affetti” che il compositore si sforzò di dipingere sonoramente: un colloquio serrato e problematico con la poesia, coltivata come seconda passione.

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