La storia
Da Tarcento a Grado: la catena di solidarietà per far tornare a sorridere Katia
L'appello è partito dalla famiglia e in tanti hanno già risposto ma c'è la necessità di proseguire la raccolta fondi.
Continuano a chiedere vicinanza e sostegno i familiari, in particolare mamma Susi, papà Paolo, la sorella Elisa e il fratello Erik. Una richiesta che parte dagli affetti più intimi e che si è estesa, in questo periodo, all’intero territorio regionale. Territorio che ha risposto ma, come spesso accade per le situazioni più particolari, ancora non è sufficiente e proprio per questo la famiglia chiede ancora di poter fare affidamento sul buon cuore dei corregionali.
Ma andiamo con ordine. Katia è una ragazza di 21 anni di Tarcento, anche se per metà le radici sono gradesi, tanto che anche a Grado si sono attivati per darle sostegno, affetta dalla sindrome di Arnold Chiari 2 e dalla fibromialgia. Le ricerche e le cure sono dispendiose e la famiglia non riesce a farsene carico totalmente: da questa necessità è nata una raccolta fondi online (raggiungibile cliccando qui) che ha raggiunto in pochi giorni i 16mila euro. Ma l’obiettivo dei 75mila è ancora lontano.
“Quando è nata, Katia era una bimba normale, ma all'improvviso ha iniziato ad avere problemi di salute alle scuole medie”, racconta Susi. “Da lì è stata una continua discesa verso l'abisso della malattia. Piano piano ha cominciato a non camminare più, a dimenticarsi le cose, ad avere attacchi epilettici. Ha così scoperto di avere la sindrome di Arnold Chiari 2 e di soffrire di fibromialgia. La malattia si è portata via quelli che avrebbero dovuto essere gli anni della scuola, degli amici, della crescita. In famiglia abbiamo cercato di fare il possibile per poter risolvere la situazione, girando di specialista a specialista, cercando e provando tante, troppe cliniche, dove abbiamo ricevuto diverse opinioni e trattamenti medici, spesso in contrasto”.
“Negli ultimi anni, a Katia sono state cambiate talmente tante cure che lei stessa si sente come un ‘topo da laboratorio’. Tante di queste cure l'hanno portata a non vedere, sentire, parlare o muoversi per prolungati periodi di tempo. Sta diventando sempre più difficile sia per lei continuare a convivere e ‘sopravvivere’ in questa situazione, sia per noi come famiglia”, prosegue Molinaro.
“Per questo vi chiediamo un piccolo aiuto per poter permettere a Katia l'acquisto di due cose molto essenziali per lei: una carrozzina elettrica di modo che possa essere leggermente più autonoma nel muoversi, e un particolare sedile per l'auto, che gioverebbe nel causarle meno dolori quando non riesce a muoversi e per andare a fare le visite mediche dobbiamo alzarla di peso. Il terzo motivo per cui chiediamo il vostro aiuto, è per poter permettere a Katia di essere ricoverata in una clinica specialistica privata, di modo da poter trovare una vera diagnosi e la relativa cura, perché possa, almeno parzialmente, ricominciare a vivere una vita ‘normale’ nei limiti del possibile e, soprattutto, tornare a sorridere”, conclude Susi.
Non solo è nata una pagina Facebook, “Aiuta Katia a tornare a sorridere”, ma, come detto, alcune realtà si sono mosse in prima persona per poter fornire supporto economico alla nobile iniziativa. Lo staff della Dolce Isola ha organizzato una lotteria di beneficenza in occasione della solennità di Pasqua: l’idea della pasticceria gradese ha suscitato l’interesse della comunità tanto da portare alla vendita totale degli oltre 150 biglietti messi a disposizione per potersi portare a casa l’uovo decorato con l’immagine del Santuario di Barbana. Anche la pasticceria Mosaico Cocambo di Aquileia si è mossa in tal senso: parte del ricavato della vendita delle colombe è stato devoluto alla raccolta fondi per Katia.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.
Occhiello
Notizia 1 sezione
Occhiello
Notizia 2 sezione

















