L'INAUGURAZIONE
Si svelano a Gorizia le Panchine Narranti: sculture e contenuti digitali raccontano storia e cultura del territorio

Le quattro installazioni sono collocate in piazza Vittoria, via Rastello e Borgo Castello. Natura, tradizione, storia e enogastronomia i soggetti su cui hanno lavorato gli artisti di Prologo.
Sono state inaugurate stamattina a Gorizia le Panchine Narranti nate dal sodalizio tra Confcommercio Gorizia, gli artisti dell’associazione Prologo e l’associazione Examina per raccontare in una nuova maniera la storia e le peculiarità del capoluogo e del territorio.
Il progetto, attuato nell’ambito del consiste nell’installazione di quattro panchine - due collocate in via Rastello, le altre in piazza Vittoria e viale d’Annunzio (nei pressi della Porta Leopoldina di Borgo Castello) - impreziosite da quattro sculture di arte contemporanea realizzate dagli artisti di Prologo Damjan Komel, Lara Steffe, Stefano Comelli e Paolo Figar e corredate da codici Qr scansionabili che rimandano a fumetti, cortometraggi e animazioni che raccontano i vari tasselli del territorio e dei suoi personaggi più rappresentativi.
A presentarle a pubblico e giornalisti in una passeggiata itinerante cominciata alle ore 10, oltre agli scultori e ai membri delle associazioni coinvolte, anche il presidente e la direttrice di Confcommercio Gorizia Gianluca Madriz e Monica Paolettich, il consigliere regionale Diego Bernardis e l’assessore alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico. Un’iniziativa «nata dall’intreccio e dal dialogo tra varie realtà che operano per la promozione culturale del territorio»: questa, secondo Artico, la «cosa più bella» di questo e molti altri recenti progetti «che stanno facendo nascere la nuova Gorizia transfrontaliera». «Questo territorio – così l’assessore – si sta risvegliando grazie a questa voglia di guardare al futuro, un futuro fatto di costruzione e non di distruzione angosciosa».
L’intreccio non è solo tra diverse realtà locali, ma anche tra gli elementi e i macro-temi che Examina ha individuato come centrali per la cultura del territorio, ovvero natura, enogastronomia, storia e tradizione artigianale. Per ciascuno di questi sono stati scelti dei soggetti sui quali gli scultori hanno lavorato per creare le opere e determinati personaggi storici goriziani protagonisti dei contenuti e delle narrazioni – perlopiù cortometraggi e video animati - fruibili attraverso il codice Qr posto su ciascuna delle panchine.
La prima, posta quasi di fronte alla Porta Leopoldina e circondata dal verde rigoglioso degli alberi, racconta della natura del Goriziano e lo fa con la scultura spiraliforme dedicata al fiume Isonzo di Damian Komel. Realizzata con marmo locale la spirale, «simbolo di evoluzione e progresso», racconta – ha spiegato l’artista – il viaggio del fiume Isonzo dalle montagne vicino alle quali nasce fino al mare: «Un invito a immergersi nella natura e rispettarne le leggi che aiutano l’uomo a crescere e progredire». Tramite il proprio smartphone si può accedere a una videointervista a Komel e a un cortometraggio su Karl von Czoernig-Czerhausen, il barone che definì Gorizia come la “Nizza austriaca”.
Si scende in via Rastello e qui, davanti alla Bottega del Cappello, la scultura di Lara Steffe marca la Panchina della Tradizione, dedicata al merletto goriziano. Una figura di bambina in marmo palissandro dai contorni tenui sfumati, rivestita da un bronzo lavorato con molta delicatezza e dettaglio, omaggia la storica pratica artigianale e le suore Orsoline che la diffusero in città con una serie di contrasti – chiaro/scuro, pesantezza/leggerezza, dettaglio/non dettaglio. Sempre in via Rastello, là dove comincia la piazza, è il cancello rosa realizzato da Stefano Comelli ad attirare l’attenzione dei passanti sulla terza panchina e rievocare un elemento della storia cittadina che non tutti forse conoscono: l’antico “rastellum” che chiudeva il borgo e che dà oggi il nome alla via. Dipinto e decorato, ha spiegato Comelli, in modo da richiamare il fantastico e i valori di positività con un lavoro concettuale, il manufatto è stato realizzato in collaborazione con il fabbro Erik Tromba; i contenuti digitali sono invece incentrati sulla figura di Leonardo, l’ultimo conte di Gorizia.
La Rosa di Gorizia, l’uva del Tocai e un vaso di mostarda sono infine gli ingredienti della scultura “Convivio”, posta sulla quarta e ultima panchina posta in piazza Vittoria davanti al palazzo della Prefettura. L’enogastronomia è il macro-tema che Paolo Figar ha sviluppato, realizzando il trittico con pietra calcarea di Lipica e disponendolo in modo tale da favorire il dialogo e addirittura momenti conviviali tra chi si siederà d’ora in avanti sulla panchina – dedicata al pasticcere goriziano Giovanni Glessig, protagonista del fumetto “sbloccabile” tramite il Qr.
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