questa mattina
Le storie dei martiri dell'informazione lungo la città, Ronchi celebra 21 giornalisti

Per celebrare la Giornata per la libertà di stampa, che si terrà domani, è stato inaugurato il percorso che ricorda i cronisti uccisi per il loro impegno.
Un percorso lungo 21 tappe, ognuna dedicata a figure del giornalismo scomparse facendo il loro mestiere. È stata presentata questa mattina la Passeggiata della libertà di stampa e di espressione a Ronchi dei Legionari, realizzata dall’associazione Leali delle notizie e distribuita sul territorio. Un’idea nata per raccontare i professionisti dell’informazione, partendo dalla giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, brutalmente uccisa nel 2017 e a cui è dedicato un murales proprio nel centro bisiaco, fino al collega saudita Jamal Kashoggi, vittima del regime da cui era fuggito in Turchia. Un impegno, il loro, “non solo professionale ma anche civile”.
Le parole sono del presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg, Cristiano Degano, intervenuto alla presentazione in piazzetta Francesco Giuseppe I. Come sottolineato dagli organizzatori, peraltro, si tratta di una prima parte del percorso, a cui seguirà una seconda. Nel frattempo, anche grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale, sono stati posizionati i paletti con i riquadri dedicati ai professionisti, muniti anche di Qr code. Grazie a questo, sarà possibile collegarsi al sito del sodalizio e approfondire le singole storie, esercitando della memoria. Concetto ripreso anche dal consigliere regionale Antonio Calligaris, intervenuto a nome della Regione.
“La mafia e i regimi totalitari - ha detto - seguono la logica stalinista per cui, eliminato l’uomo, si crede che sia eliminato anche il problema. Questo lavoro, invece, serve a dire che ciò non è così”. Tra chi sarà ricordato c’è anche Cosimo Cristina, giovane cronista siciliano “suicidato” dalla mafia a soli 25 anni per le sue inchieste. Insieme ad altri colleghi, infatti, aveva fondato nel 1959 il giornale “Prospettive siciliane” per denunciare il malaffare nella zona di Termini Immerese, una volta epicentro commerciale e all’epoca sprofondata nella corruzione. Morirà l’anno dopo. Il suo percorso, poco noto ai più, è stato narrato dalla voce dell’attore Giulio Morgan.
Lo stesso presidente di Leali delle notizie, Luca Perrino, ha sottolineato come Cristina fosse sconosciuto anche alla stessa realtà ronchese prima di iniziare le ricerche. “Non è stato facile trovare materiale su di lui - ha sottolineato -, è stato importante scoprirlo”. Il suo nome è legato alle indagini sul delitto di Agostino Tritti, persona legata alla criminalità organizzata e la cui morte era stata archiviata per mano ignota. Proprio per questo suo attivismo, venne minacciato più volte - insieme ai suoi colleghi -, fino al tragico epilogo fatto spacciare per suicidio. Destino condiviso con Giancarlo Siani, al centro del racconto di Antonio Schiavulli e Sara Alzetta.
Il collaboratore del Mattino di Napoli fu infatti assassinato dopo aver rivelato importanti dettagli sull’arresto del boss Gionta nel 1985. Davanti alla platea, è stata raccontata anche la storia di Caruana Galizia, che ha scoperchiato il vaso di Pandora sui mali della sua isola. Lei stessa scriveva che lì i vizi non erano cosa nuova, ma stavano diventando più evidenti. Il percorso parte proprio da lei e si sviluppa lungo via Mazzini, piazza Oberdan, via Roma, piazza Concordia, via dei Campi e il parco della città. La passeggiata si conclude in piazzetta Martire delle Foibe, con l’omaggio a Kashoggi realizzato su concessione di Mauro Biani, vignettista di La Repubblica.
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