La storia delle ‘Spaccapietre’ raccontata dall’arte della femminista Barbara Kapelj

La storia delle ‘Spaccapietre’ raccontata dall’arte della femminista Barbara Kapelj

LA MOSTRA

La storia delle ‘Spaccapietre’ raccontata dall’arte della femminista Barbara Kapelj

Di REDAZIONE • Pubblicato il 10 Giu 2025
Copertina per La storia delle ‘Spaccapietre’ raccontata dall’arte della femminista Barbara Kapelj


La grande installazione multimediale alla Portopiccolo Art Gallery sarà visitabile durante di fine settimana, dal 14 giugno al 17 agosto. L’opera è un omaggio alle donne che hanno lavorato nelle cave del Carso.

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Ogni pietra nasconde un destino, ogni frammento di storia scolpisce il presente: con questa suggestione si inaugura la mostra Spaccapietre, sabato 14 giugno alle 18, nella Portopiccolo Art Gallery in baia di Sistiana, una grande installazione multimediale dedicata alle storie delle donne che hanno legato il proprio lavoro e destino alla pietra del Carso. L'esposizione è organizzata nell’ambito del progetto “Cave 2 – La vita sociale delle pietre”, promosso dal Comune di Duino Aurisina, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Servizio geologico per la promozione del patrimonio geologico e della geodiversità e la collaborazione dell'Associazione Casa C.A.V.E.

«La mostra Spaccapietre è una nuova ode alle donne – sottolinea Marjanka Ban, assessore con delega alla cultura del Comune di Duino Aurisina – affascinante perché il lavorare la pietra è stato immaginato finora come monopolio maschile. Invece, il mondo dell'economia delle cave, già all'epoca, poteva e doveva contare anche sull'apporto prezioso della presenza femminile. La resilienza e la creatività tipica delle donne ci parlano dal passato e ci spronano nel presente a una riflessione sulle donne di oggi, le artiste che scolpiscono la pietra e insieme ad essa il futuro del territorio. Anche in onore di queste donne del passato e del presente il nostro Museo diffuso delle Cave e della pietra di Aurisina continua a crescere e arricchirsi».

«Ispirandosi a una straordinaria poesia della poetessa Stana Milič, Lazar, nel colorato e ricco dialetto di Repen – sottolinea l'artista slovena multimediale Barbara Kapelj  – la mostra ripercorrere la storia di donne il cui destino era legato alla pietra e alla furia della bora. Con Spaccapietre il nostro intento è quello di costruire una mappa femminile del Carso, collegare entrambi i lati del confine, conoscere le storie delle donne che hanno co-creato e che stanno ancora costruendo spazi più ampi di relazione, cultura e lavoro. Abbiamo raccolto storie, catturato luci e ombre, sassolini, ricordi, nodi, destini e li abbiamo intrecciati, tessendoli in una nuova storia che vuole ricreare uno spazio di memoria, un modo di vivere, come punto di incontro e di connessione, come riflessione dell’intreccio tra le storie antiche e le storie delle donne di oggi, che stanno scolpendo nella pietra e nel territorio, una storia completamente diversa. Perché ogni pietra ha mille destini e dietro ognuna di esse c'è una Maria, Olga, Jasna, Fabiola, Maddalena, Melania, Sara…».

Il progetto è realizzato in collaborazione con il fotografo e filmmaker Gabriele Fuso ed è accompagnato dalle dedicate sonorità della compositrice Larisa Vrhunc. L'esposizione sarà visitabile alla Portopiccolo Art Gallery Sistiana sino a domenica 17 agosto 2025 con i seguenti orari: sabato 16-19.30, domenica 10-13 e 16-19.30 o su prenotazione al numero 338 6045489.

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