stasera in tv
La storia del Milite Ignoto stasera su Rai 1, il film girato ad Aquileia

Il film in prima visione. Nel cast Sonia Bergamasco e Cesare Bocci, la trama.
Andrà in scena questa sera su Rai 1, a un secolo di distanza da quei giorni che hanno segnato l'Italia, il film "La scelta di Maria". Diretto da Francesco Micchichè, il titolo ripercorre la storia di Maria Bergamas, "madre d'Italia" che venne scelta come simbolo di tutte coloro che avevano perso un proprio caro sul fronte della Grande guerra. La donna, posta davanti alle undici salme nella Basilica di Aquileia, ne scelse una destinandola al viaggio in treno verso l'Altare della patria a Roma, dov'è tutt'oggi custodita.
Proprio quel viaggio è stato ripercorso nei giorni scorsi, con il convoglio storico partito da Cervignano e arrivato il 2 novembre nella Capitale. Il film ricorda quindi il dolore di Bergamas, che perse suo figlio Antonio negli scontri contro l'esercito asburgico, interpretata per l'occasione da Sonia Bergamasco. Insieme a lei, anche Cesare Bocci, nel ruolo del ministro della guerra Luigi Gasparotto, e Alessio Vassallo nei panni del tenente Augusto Tognasso. Il docu-film ripercorre la vicenda politica, sociale e umana dietro la nascita del Milite Ignoto. Integrando il racconto con preziosi repertori d’epoca, animazioni originali e una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia.
"'La scelta di Mariaì vuole offrire alle nuove generazioni un ritratto umano e profondo - scrive la Rai in una nota - di chi ha vissuto in prima persona una vicenda storica senza precedenti e rappresentare gli stati d’animo e le emozioni di un intero Paese, profondamente scosso dalla distruzione e dallo smarrimento generati dalla Grande guerra". La pellicola è stata girata in gran parte in Friuli Venezia Giulia, tra cui proprio Aquileia, coinvolgendo numerose comparse e figuranti in divisa e vestiti d'epoca. La storia parte dal terremoto sociale e politico in cui è immersa l'Italia nel biennio rosso.
"Man mano che andavamo avanti - ha raccontato il regista in una nota - ci siamo resi conto che quella che volevamo raccontare era una storia che ci riguardava da vicino. Per esempio mio nonno paterno, all’epoca giovane siciliano, è andato a combattere a Gorizia ed è rimasto ferito e mutilato, ma a parte i personalismi io credo che se andiamo a scavare nella nostra storia familiare ognuno di noi ha avuto un parente vicino o lontano che ha combattuto in quella terribile guerra”.
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