La storia di Gorizia attraverso i suoi quartieri, parte il tour di Noi una lista Unica

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La storia di Gorizia attraverso i suoi quartieri, parte il tour di Noi una lista Unica

Di Redazione • Pubblicato il 26 Giu 2021
Copertina per La storia di Gorizia attraverso i suoi quartieri, parte il tour di Noi una lista Unica

Inizia da Piedimone il tour alla scoperta della città. Il ricordo del musicista Bratuž, natio del borgo ai piedi del Calvario.

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È partito ieri da Piedimonte il tour della lista civica "Noi una lista Unica – Mi ena lista Edina" alla scoperta di Gorizia, partendo proprio dai quartieri. La città, infatti, "ha la caratteristica di essere una città multipolare - spiega il gruppo in una nota -, essendo composta da un insieme di borghi e piccoli comuni che si sono aggregati all’antico nucleo principale, venendo a costituire l’attuale” tessuto che oggi conosciamo. Sono però rimaste le “peculiarità che contribuiscono a caratterizzare l’unicità di Gorizia, che ci piace pensare unica anche insieme a Nova Gorica, divisa da un confine ormai anacronistico”.


“La nostra proposta - spiega la formazione - è quella di riscoprire Gorizia nell’intimità dei suoi quartieri per vederla nella sua composita unicità e bellezza”. Dalla sua estensione oltre l’Isonzo, quindi, è partita la visita che proseguirà anche per gli altri borghi nelle prossime settimane. Il tutto per guardare la città anche come un insieme eterogeneo: “Gorizia bisogna guardarla dal San Michele, nelle mattine fredde di primavera, quando a tramontana si illuminano rosee le Carniche e le Giulie incombono festose col gran masso del Canin, che tutto s’accende sopra la piana. Galoppano verso levante, sempre più lontane e serene, fino a sublimarsi nella velata maestà del Tricorno”.


“Il tutto in compagnia di esperti, amici, percorrendo diversi chilometri e fermandoci a gustare prodotti tipici della nostra terra. Parlando con i poeti, i cantanti, i pittori, gli scrittori, i produttori locali”. Gli appuntamenti saranno mensili. Ieri pomeriggio, quindi, il gruppo di “esploratori” si è addentrato a Piedimonte del Calvario (Podgora in sloveno), che fu comune autonomo fino al 1927, anno in cui venne aggregato a Gorizia. Teatro della Grande guerra, sito strategico per la posizione ai piedi del monte e semidistrutto alla fine del conflitto. La popolazione dell’epoca era in gran parte di madrelingua slava e a tutt’oggi nell’abitato vige il bilinguismo.

L’itinerario è quindi partito da piazzale Atleti Azzurri d’Italia, per poi proseguire dal sottopasso Aurelio Baruzzi e lungo la via 4 novembre, per incontrare subito il Polo tecnologico isontino. Piedimonte, fin dai tempi antichi, si distinse per essere la zona industriale della città con lo storico Cotonificio dei fratelli Brunner, attivo sin dal primo dopoguerra e fino agli anni Ottanta, del quale oggi rimangono solo i vecchi capannoni in gran parte abbandonati. Lungo le pareti del vecchio opificio è stato realizzato agli inizi del XXI secolo il “Muro delle 5 lingue”, composto da una serie di murales creati per abbellire le grigie mura perimetrali.

A realizzarlo furono importanti artisti del territorio, sotto il coordinamento e la spinta culturale di Alba Gurtner, “oggi purtroppo in stato di grave degrado” hanno evidenziato durante il tour. Durante questo, sono stati toccati i punti più importanti dell’ara in circa due ore, inclusa la targa commemorativa dedicata a Lojze Bratuž, nativo di Piedimonte, compositore sloveno che la notte del 27 dicembre 1936 venne avvelenato da squadristi fascisti per il solo fatto di dirigere un coro che cantava in lingua slovena. Sono stati quindi ricordati anche Bentivoglio Enrico e Fontanini Luigi, davanti la targa che li ricorda, caduti il 2 maggio 1945 vittime della seconda guerra mondiale.

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