Le stelle del Coni alla storia della Pro Romans, Cumin saluta: «Ora nuovo presidente»

Le stelle del Coni alla storia della Pro Romans, Cumin saluta: «Ora nuovo presidente»

il traguardo

Le stelle del Coni alla storia della Pro Romans, Cumin saluta: «Ora nuovo presidente»

Di Redazione • Pubblicato il 24 Apr 2024
Copertina per Le stelle del Coni alla storia della Pro Romans, Cumin saluta: «Ora nuovo presidente»

Celebrata ieri la consegna della stella d'oro del Coni, la cerimonia a giugno a Trieste. L'appello del presidente Cumin: «Ora serve un ricambio».

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L’anniversario tondo cadeva nel 2021 ma, complice la pandemia, una grande festa è stata sempre rinviata. Ora, quando si profila all’orizzonte il raggiungimento del suo 104esimo anno di attività, la Pro Romans-Medea è pronta a festeggiare la sua Stella d'Oro al merito sportivo, la terza collezionata nel corso della propria storia. Ieri pomeriggio, il club ha riunito in Casa Candussi Pasiani i suoi dirigenti attuali e del passato, insieme ai più piccoli del settore giovanile, per esporre i riconoscimenti ricevuti dal Coni.

In realtà, è stata l’occasione anche per fare il punto sul futuro della società, che a giugno vedrà la naturale scadenza della presidenza di Daniele Cumin. Lo stesso ha annunciato ancora una volta l’esigenza di trovare un suo sostituto, dopo dieci anni di impegno e soprattutto la malattia che da qualche tempo lo ha colpito. «Ho tenuto duro due anni da quando ho questo malattia per portare a termine il mandato», ha spiegato il diretto interessato, guardando la platea nutrita di colleghi, amici ed ex giocatori giallorossi.

«Ho voluto fare questa riunione prima della scadenza del mandato - ha rimarcato - per smuovere le coscienze a Romans ma anche di persone da fuori. Bisogna credere nella realtà del settore giovanile. La mia avventura è iniziata 10 anni fa, facevo l’accompagnatore e Lucio De Odorico mi chiese se volessi fare il presidente». Da allora è iniziato un percorso non solo sportivo ma soprattutto umano, come ha testimoniato lo stesso De Odorico prendendo la parola: «Ti ringraziamo dal profondo del cuore», esprimendosi a nome di tutti i presenti.

È quindi arrivato il momento del cambio, necessario anche per portare forze nuove nel direttivo. «Cerchiamo di stare tutti uniti - ha rimarcato Cumin - le difficoltà ci sono sempre. Bisogna limare le difficoltà, confrontarsi, trovare soluzioni e andare avanti. Tutti ci invidiano per le strutture che abbiamo, sta a noi farle funzionare al meglio». Guardando poi all’attuale campionato di Promozione, «anche se retrocedessimo dopo 10 anni, lo sport è così. Abbiamo fatto un risanamento molto importante della società in questi anni».

Lo spettro della Prima categoria è infatti ben presente in questo finale di campionato, con la Pro Romans ora 13esima a 30 punti. Mancano solo tre turni prima della conclusione die giochi, incluso quello che andrà in scena domani (giovedì 25 aprile alle 15.30) e che vedrà impegnata lo scontro diretto con il Fiumicello. Poi sarà il turno di Sangiorgina e Ancona Lumignacco. Aldilà di quale sarà l’esito sul campo, comunque, rimarrà la gioia di aver superato il traguardo del secolo di storia, ricevendo anche il plauso dello stesso Coni ed Lnd.

«Va fatto l’applauso anche ai presidenti e dirigenti di prima, senza di loro non si raggiungevano questi 100 anni» ha commentato il vicepresidente regionale dei dilettanti, Fabrizio Chiarvesio, mentre il presidente regionale del Coni, Giorgio Brandolin, ha annunciato che la stella d’oro sarà consegnata ufficialmente a Trieste a giugno, insieme ai riconoscimenti ai diversi atleti regionali che si sono distinti nel corso dell’ultimo anno. Ha quindi chiesto scusa per la dimenticanza della Pro Romans dal volume del 2021 sulle società centenarie regionali.

Brandolin ha quindi rimarcato i cambiamenti attesi con la Riforma dello sport, parlando delle «mie battaglie perse contro questa riforma, su cui siamo ancora in attesa di chiarimenti e ulteriori passaggi legislativi. È stata già modificata due volte. Siamo di fronte a una realtà che sta completamente cambiando nel mondo organizzativo dello sport. Alla fine si troveranno le soluzioni, ma il professionismo entrerà nei dilettanti con i dirigenti. Spero che non si distrugga la passione e la voglia di fare dei volontari. La nostra peculiarità si differenzia dal Terzo settore».

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