Monfalcone, stasera la storia dell'arcivescovo Cocolin

Monfalcone, stasera la storia dell'arcivescovo Cocolin

LA PRESENTAZIONE

Monfalcone, stasera la storia dell'arcivescovo Cocolin

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 10 Nov 2022
Copertina per Monfalcone, stasera la storia dell'arcivescovo Cocolin

Stasera alle 18.30 al San Michele, la presentazione del volume dedicato al vescovo che voleva fare il parroco.

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Sarà presentata questa sera, con inizio alle ore 18.30, nella sala dell' oratorio san Michele di Monfalcone in via Giuseppe Mazzini l'ultima fatica editoriale del giornalista e saggista Pier Paolo Gratton. Si tratta di “Il vescovo che voleva fare il parroco”, il libro dedicato a monsignor Pietro Cocolin, uomo e sacerdote delle nostre terre, originario di Saciletto di Ruda. Alla serata interverranno il parroco di Monfalcone don Flavio Zanetti per i saluti introduttivi e il giornalista Guido Baggi che dialogherà con l’autore del libro nel tentativo di chiarire ed esplorare alcuni aspetti dei 15 anni di apostolato del presule in diocesi, il primo friulano a guidare l’arcidiocesi di Gorizia. Le conclusioni saranno affidate a monsignor Armando Zorzin, vicario generale della diocesi e già segretario del vescovo Pietro.

Il libro di Gratton parte da lontano: dai primi decenni del "secolo breve" per inserire la vita del giovane Pietro nel contesto sociale e politico della bassa friulana di quegli anni. Poi la pubblicazione entra nei seminari di Gorizia – il Minore e il Teologico – per raccontare le modalità con le quali venivano istruiti i giovani seminaristi. Quindi la terza parte del libro, che  si sofferma sui 23 anni di don Pietro - don Rino come per gli amici - parroco a Cormons, Terzo d’Aquileia, Aquileia e Monfalcone prima della sua nomina a vescovo grazie allo stimolo di monsignor Andrea Pangrazio, precettore di Cocolin sulla cattedra dei santi Ilario e Taziano. L’ultima parte del volume, quella più corposa, analizza infine i 15 anni del "vescovo - parroco" alla guida pastorale della diocesi.

Furono anni drammatici – sia per la storia d’Italia sia per la Chiesa – che don Rino non avrebbe mai voluto vivere in quanto a lui interessava fare il parroco nella sua amatissima Aquileia. Il libro si avvale delle consultazioni dei "diari" del sacerdote – quattordici quaderni pieni di scritti dal parroco prima, e poi dal vescovo friulano – dai quali sono emersi fatti e situazioni del tutto sconosciuti: dalla scelta missionaria della diocesi e dalle difficoltà all’interno del presbiterio diocesano fino all’indizione del convegno ecclesiale del 1982 che non venne celebrato a causa dell’improvvisa morte del presule. Un libro che fa chiarezza di tante situazioni e che avanza alla fine un' ipotesi rimasta finora inespressa nelle ricostruzioni della figura del prete di Saciletto divenuto del tutto inaspettatamente vescovo della diocesi goriziana.

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