FESTIVAL DELL’ACQUA
Staranzano, l’inedito legame tra eros e clima nella conferenza-spettacolo di Stefano Caserini

La seconda giornata della rassegna si è conclusa con un incontro ‘ibrido’ promosso in collaborazione con Leali delle Notizie. Ad accompagnare il talk le note del pianista Erminio Cella.
“Sex and the Climate: quello che nessuno vi ha ancora spiegato sui cambiamenti climatici”. Questo il titolo della conferenza-spettacolo andata in scena ieri sera alla sala San Pio X di Staranzano, alle 21, a conclusione della seconda giornata del Festival dell’Acqua. Stefano Caserini, ingegnere ambientale e divulgatore, accompagnato dal pianoforte di Erminio Cella, hanno condotto i presenti tra il pubblico alla scoperta di ciò che lega due mondi apparentemente inconciliabili, ovvero clima ed eros.
«Ogni anno vengono pubblicati migliaia di articoli scientifici sul cambiamento climatico e le sue conseguenze – la considerazione da cui muove l’evento ideato dal climatologo, già autore di varie pubblicazioni sul tema (l’omonimo libro “Sex and the Climate” da cui è tratto lo spettacolo è uscito nel 2022) - tuttavia, non si citano mai le sue connessioni con i sentimenti o il desiderio di congiunzione intellettuale e fisica degli esseri umani».
Una serata promossa in collaborazione con un’altra importante realtà culturale del territorio, ovvero Leali delle Notizie. Per l’associazione ronchese organizzatrice del Festival del Giornalismo, ha spiegato il presidente Luca Perrino, «fare rete è un aspetto fondamentale: è importante cercare di creare assieme alle altre realtà del territorio un’offerta culturale che sia più variegata possibile e soprattutto bella da vivere per il pubblico». Dopo l’anno scorso, in quest’edizione il legame con il Festival dell’Acqua si è fatto più sentito»: “Sex and the climate”, infatti, fa parte delle anteprime di “Aspettando il Festival” con cui Leali delle Notizie si avvicina gradualmente all’undicesima edizione della sua nota rassegna, in programma dal 10 al 15 giugno.
“Contaminazioni” sia a livello organizzativo che fattuale, nel pieno rispetto della cifra stilistica del Festival, poiché anche in questo appuntamento il linguaggio della divulgazione scientifica è andato a fondersi con quello musicale dell’arte e delle emozioni. Sulle note di “Light my fire” dei Doors, suonate da Cella, è infatti entrato in scena Caserini, accompagnato sullo sfondo da clip della Grande Barriera Corallina durante le stagioni riproduttive dei suoi “inquilini”: «Il più grande amplesso del mondo», lo ha definito l’autore, «una meraviglia minacciata dal riscaldamento delle acque dei mari dovuto alla crisi climatica». Una «minaccia subdola», quest’ultima, che affligge il lato riproduttivo dell’esistenza di molte specie animali di mare e di terra, «tutto a causa dei nostri rapporti non protetti con i combustibili fossili».
E per quanto riguarda noi, come vanno le cose? Sembrerebbe, stando a quanto citato da Caserini, che i mutamenti del clima e il desiderio di congiunzione – affettiva, intellettuale – tra esseri umani presentino diverse connessioni. «Alcuni studi – ha raccontato il climatologo – hanno mostrato come fra gli otto e i dieci mesi dopo le ondate di calore più intense si possano riscontrare dei cali del numero generale di nascite». “It’s too darn hot”, cantava d’altronde Ella Fitzgerald, sostenendo che in media gli uomini preferiscono darsi all’amore quando il termometro indica più basse temperature. E per sondare le opinioni dei presenti in sala, Caserini ha proposto di rispondere in tempo reale, tramite link e codice, a un sondaggio: «Ti è capitato di non fare l’amore perché faceva troppo caldo?» e «Preferiresti che il tuo partner fosse più “caldo” o “freddo”?», queste le domande proposte al pubblico, a cui non sono mancate nemmeno sollecitazioni a rispondere direttamente al microfono raccontando eventuali esperienze.
Utilizzo dei combustibili fossili e aumento delle emissioni di Co2 in atmosfera sarebbero poi alla base di altri stati cognitivi ed emotivi, ha illustrato l’autore di “Sex and the Climate”: «Alti livelli di anidride carbonica, per esempio in ambienti chiusi e molto affollati, possono avere effetti sulla fisiologia umana riducendo ad esempio la capacità cognitiva». Altissime concentrazioni, invece, «indurrebbero addirittura stati di panico, paura, angoscia e aggressività». Vi è dunque correlazione, questa la tesi di Caserini, tra emissioni di anidride, effetto serra e atteggiamenti di odio e scarsa lucidità nei rapporti interpersonali. Questi – assieme a riferimenti all’impatto del cibo che mangiamo, all’energia consumata durante i rapporti sessuali e al cosiddetto movimento “ecosessuale” - alcuni degli spunti forniti durante lo spettacolo e affiancati da un continuo supporto musicale e visivo, fra arrangiamenti jazz, clip cinematografiche e documentaristiche, ma anche dati, infografiche e tabelle di studi.
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