Staranzano, le Acli superano i 100 soci e guardano al sociale e alle attività estive

Staranzano, le Acli superano i 100 soci e guardano al sociale e alle attività estive

La seconda sezione in provincia

Staranzano, le Acli superano i 100 soci e guardano al sociale e alle attività estive

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 20 Apr 2021
Copertina per Staranzano, le Acli superano i 100 soci e guardano al sociale e alle attività estive

Il presidente, Davide Ronca, racconta il costante impegno del sodalizio nel sociale e pensa, assieme al giovane direttivo, alle attività per giovani e adulti da proporre in estate. «Bisogna tornare ad essere collante della comunità».

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Se l’emergenza sanitaria, come un’onda, acuisce o fa diventare più flebile la sua morsa, quella sociale ed economica è sempre più pressante e presente. La sezione Acli Monsignor Francesco Plet” di Staranzano, in questo periodo, non si è fermata e, come tanti altri sodalizi e realtà del Territorio, ha “fatto il suo”, con costante impegno e dedizione.

Raccogliendo, nei primi quattro mesi del 2021, già un centinaio di soci che si sono tesserati per sostenere la realtà. “I numeri non sono male anche se la pandemia ha rallentato il tesseramento, in quanto solitamente in questo periodo raggiungevamo anche i duecento iscritti”, precisa il presidente Davide Ronca. Numeri di tutto rispetto se si pensa che la sezione staranzanese è la seconda, per numero di soci, dell’intera ex provincia di Gorizia.

Con una missione che è quella di “tornare ad essere il collante della comunità, partendo dalla realtà parrocchiale dove siamo nati oltre 60 anni fa”, sottolinea ancora Ronca. “La nostra associazione ha preso avvio negli scantinati di quello che è oggi il teatro San Pio X e siamo ancora qua. Bisogna rispondere alle nuove esigenze della società e della nostra comunità”.

Il giovane direttivo si sta già muovendo per le attività estive in sinergia con le altre realtà e associazioni del paese. Giovane, sì, perché su undici membri del consiglio direttivo ben sei sono al di sotto dei 35 anni e, così, “per la normativa Anci siamo considerati giovani”. E la linea è quella di mantenere un “costante dialogo con il comune e con i vari assessorati rispetto alle varie iniziative da poter attuare, così anche come le attività che si possono proporre con le altre associazioni. Vi è la necessità di fare rete e di essere all’interno delle collaborazioni, è finita l’era nella quale ognuno guardava al proprio orticello ma bisogna lavorare assieme in un campo più grande”, racconta Ronca.

La speranza è quella di poter partire quanto prima con le varie attività sia per giovani che per adulti, come i concerti a misura covid, “per favorire anche la creazione e ricreazione di legami sociali, perché le persone, anche e soprattutto anziane, si sono sentite più isolate in questo periodo e speriamo di poter riaprire le porte del giardino del circolo”.

Nel frattempo, le Acli continuano ad offrire i servizi tipici come il Caf e in parte il Patronato. “Come Acli Staranzano ogni anno facciamo circa 150 pratiche con i nostri due volontari. Spesso sono persone anziane che non si possono muovere, offriamo il servizio con costi molto bassi ed è un presidio che vogliamo continuare a fare per la comunità, così come il Patronato”.

Sempre nel campo sociale il sodalizio ha avviato i primi colloqui per il Reddito di Emergenza: “speriamo ci sia la proroga perché non tutti hanno l’Isee in mano e per poterlo produrre servono i tempi tecnici propri. Siamo pronti con iniziative già avviate come il Fondo di Comunità, già attivo, e che stiamo continuando a supportare i primi casi con i primi colloqui”. Non ci sono state ancora erogazioni “ma vogliamo fare il quadro delle situazioni di debiti, i tutor ci sono e sono all’opera”.

Infine, le attività estive per i più giovani come Estate in Stalle e i campi estivi, ben più difficili da organizzare. “In questi casi vogliamo capire bene la normativa Covid per poter portare via i ragazzi anche di notte. Un costante confronto con l’Azienda Sanitaria ci porterà a decidere come muoverci”, conclude Ronca.

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