IN CONSIGLIO COMUNALE
Uno ‘Sportello anti radicalizzazione islamica’ a Monfalcone, Fasan: «Nuova modalità per contrastare rischi e illegalità»

Il sindaco replica all’interrogazione dei consiglieri Morsolin e Saullo difendendo il «il supporto attivo» del consigliere Cisint. Le opposizioni contestano la delega.
Sollecitato in Consiglio Comunale dall’interrogazione dei consiglieri di Monfalcone Civica e Solidale, Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo incentrata sulla significativa presenza della comunità islamica in città e sulla creazione di uno “sportello” anti radicalizzazione, il sindaco Luca Fasan ha replicato motivando che la scelta «rappresenta una significativa modalità di azione della nuova amministrazione comunale per contrastare e prevenire le situazioni di rischio e illegalità conseguenti allo svilupparsi del radicalismo islamico cittadino, che si è andato espandendo in questi anni e ha riguardato episodi ed eventi di particolare gravità». «Con la loro interrogazione i consiglieri Morsolin e Saullo dimostrano di non conoscere o di ridicolizzare i reali problemi della presenza musulmana a Monfalcone, ovvero di agitarsi, con la solita logica della sinistra cittadina, di fronte ad ogni azione dell’amministrazione comunale, ponendosi automaticamente a difesa degli interessi e delle posizioni islamiche».
Illustrando le motivazioni dell’istituzione di un incarico specifico affidato al consigliere Anna Maria Cisint, il primo cittadino ha citato il mancato rispetto delle norme urbanistiche, l’inneggiamento al movimento terroristico di Hamas, il coinvolgimento in un’indagine nazionale di terrorismo, la presenza nelle rappresentanze delle comunità di personaggi condannati e coinvolti nel caporalato, fino ad arrivare alle violenze subite dalle minori, alcune delle quali protette e seguite dai servizi sociali comunali. «Bisogna avere ben chiaro il contesto e la realtà di Monfalcone, se si vuole affrontare in maniera non banale e superficiale, e con i soliti luoghi comuni dell’accoglienza e dell’integrazione, le gravi problematiche connesse a quella componente che non accetta, e anzi si pone in contrasto, con alcun processo di integrazione che significhi rispetto delle nostre leggi e delle nostre tradizioni – continua Fasan - l’ideologia di cui è portatore l’Islam, quella della sharia, si è fatta sentire pesantemente con comportamenti che spesso sono in contrasto con i nostri principi fondanti di dignità delle persone, libertà e democrazia».
Non sono mancati i riferimenti alla «violazione e privazione della dignità delle donne», al «modello dell’indiscriminato affidamento in subappalto» e alle «ampie preoccupazioni» derivanti dalle forme di finanziamento «che provengono spesso dai Paesi più integralisti».
Per Fasan il consigliere incaricato è quindi «un supporto attivo per portare avanti politiche di legalità e sicurezza anti radicalizzazione, anche per la profonda competenza, l’impegno e la passione del suo lavoro e del suo ruolo». È stata quindi confermata la volontà dell’amministrazione comunale di istituire uno “sportello anti radicalizzazione”, «quale punto di riferimento per le azioni di legalità e sicurezza necessarie».
Attraverso l’istituzione di questo servizio, l’intento dell’amministrazione comunale è quello di offrire momento di ascolto e sostegno rivolti a chi è stato o è interessato da «pesanti intimidazioni e pressioni».
Chiudendo la replica rivolta ai consiglieri di minoranza, Fasan ha pure richiamato l'autonomia statutaria dell'Ente dichiarando «pienamente ammissibile» l’assegnazione delle deleghe di supporto all’attività del sindaco «fermo restando che l’adozione degli atti di gestione spettano «alla dirigenza e agli organi burocratici». A supporto della funzione rappresentata dalla delega ricoperta da Cisint c’è stato anche l’intervento del capogruppo della Lega Paolo Bearzi il quale ha richiamato «le battaglie legali sui presunti centri islamici che sono stati smascherati perché in realtà erano moschee». Proteste si sono levate dai banchi dell’opposizione. «Monfalcone ha fatto scuola in Italia. C’è chi, in Consiglio Regionale, ha tentato di ostacolare la nostra azione. Hanno tentato un blitz ma non è andato a buon fine, è caduto nel nulla» così Anna Maria Cisint nel ringraziare Bearzi. Secondo Morsolin di Monfalcone Civica e Solidale «i consiglieri delegati hanno un compito di consultazione e non possono rispondere alle interrogazioni. Sulla stessa linea anche il dem Diego Moretti che ha definito «risposta non risposta» quella fornita dal sindaco. «Far rispondere al consigliere delegato non è consentito. Cisint si dimostra la solita maestrina arrogante».
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