Uno spazio raccolto per unire tre lingue e tre culture: apre a Gorizia Stanza Qudu

Uno spazio raccolto per unire tre lingue e tre culture: apre a Gorizia 'Stanza Qudu'

LA NOVITÀ

Uno spazio raccolto per unire tre lingue e tre culture: apre a Gorizia 'Stanza Qudu'

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 14 Giu 2025
Copertina per Uno spazio raccolto per unire tre lingue e tre culture: apre a Gorizia 'Stanza Qudu'

L'inaugurazione della sala, sita in piazza Vittoria, è stata l'occasione per la presentazione del terzo volume della poetessa friulana Cristina Micelli accompagnata dalla musica di Sandro Carta.

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Un piccolo spazio per contenere grandi idee, da esprimere in tre lingue. Questo intende essere Stanza Qudu, inaugurata questa mattina al numero 7 di piazza Vittoria in un incontro che ha mescolato amici, poeti, culture, musica. Come hanno spiegato i padroni di casa Simone Cuva e Patrizia Dughero, proprietari dell'omonima casa editrice, la realizzazione di questo nuovo angolo culturale ha richiesto due anni e mezzo di riflessioni e ricerche condivise con l’associazione Društvo humanistov Goriške, attiva oltreconfine e per la quale si voleva cercare un punto d’appoggio anche a Gorizia.

Spazio dedicato a ospitare eventi, presentazioni librarie ma anche punto vendita e di consultazione delle pubblicazioni della casa editrice Qudu libri, nella mattinata la stanza ha accolto il quarto appuntamento della rassegna letteraria Gorizia Most, realizzata in collaborazione con lo scrittore e poeta Giovanni Fierro.

«Fare festa in questi giorni terribili provoca sempre qualche problema» ha esordito Patrizia Dughero, spiegando che tuttavia da qui vorrebbe si propagasse una forza centripeta poiché sul territorio «abbiamo due centri da cui propagare tanti progetti e iniziative». E a battezzare il nuovo punto d’incontro è stata la presentazione di “Battiti sottotraccia” di Cristina Micelli, in dialogo con Paolo Cantarutti e con la musica di Sandro Carta.

Terzo volume della poetessa friulana edito da Qudu libri, la raccolta poetica propone un diverso punto di vista rispetto alle opere precedenti con la sostituzione dell’io e della personale visione dell’autrice con uno sguardo più ampio posto su eventi collettivi, fatti sociologici e luoghi che hanno particolarmente colpito l’autrice.

In un flusso continuo di pensieri ed emozioni, Micelli dà voce a ciò che non funziona e a ciò che resiste passando dai genocidi alla pandemia, dalle ingiustizie in ambito lavorativo all’ambiente toccando argomenti che hanno suscitato il malcontento o la gioia dell’inatteso nell’autrice. Come detto, Stanza Qudu intende essere un luogo aggregatore di energie, culture, lingue nell’ottica della collaborazione transfrontaliera e della mescolanza fra generi artistici e forme di cultura.

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