BOTTA E RISPOSTA
«Soleschiano poco sicuro», Djust scrive al sindaco di Ronchi

Djust (Noi con l'Italia) scrive al sindaco sulle criticità nel rione, Benvenuto e Lorenzon rassicurano.
Da sempre, in tutte le località, il centro cittadino gode costantemente di molte attenzioni in quanto è il cuore pulsante della comunità cittadina. Va però detto – e si sa – che un cuore senza arterie funzionanti e prestanti non vive bene e ha delle difficoltà. Ecco, in questo caso, le arterie che portano nutrimento al cuore centrale nel loro insieme sono le periferie della città, i rioni per intenderci. A Ronchi dei Legionari, problemi e questioni aperte sono sempre esistiti e questi puntualmente sono entrati nelle stanze della politica cittadina e negli uffici della municipalità.
A quattro mesi dal cambio di amministrazione comunale, sono sempre di più le segnalazioni concrete su quanto c’è da fare e su quanto non va in città. Molti sono i cittadini che si rivolgono al municipio, non solo per espletare delle pratiche burocratiche ma anche per richiedere soluzioni a problemi che si pongono nel quotidiano “cammin di nostra vita”. Uno degli esempi utili per intendersi sul tema e reso noto in questi ultimi giorni è rappresentato dall’interpellanza che il capogruppo di Noi con l’Italia Boris Dijust ha scritto al sindaco Mauro Benvenuto e agli organi competenti del Comune.
“Negli anni passati - si legge nella missiva - ho dovuto più volte ricorrere alla sua persona in qualità di assessore -altri non rispondevano- per lamentare danni alla segnaletica relativi a incidenti stradali occorsi a Soleschiano e in particolare in corrispondenza della curva posizionata all’altezza del civico 80. In questo punto i veicoli provenienti da Ronchi con direzione San Pier d’Isonzo, a causa dell’elevata velocità, tendono ad invadere il marciapiedi sul lato destro abbattendo la segnaletica” spiega Dijust il quale cita pure l’art. 190 del Codice della strada che dispone del comportamento dei pedoni.
Il consigliere di minoranza poi aggiunge: “All’altezza del civico 39 il marciapiedi finisce e i pedoni che procedono verso il centro dovrebbero attraversare la strada che, ricordiamolo, è la provinciale 12 e qui una mamma con un passeggino non sarebbe proprio in sicurezza. Tale attraversamento è anche necessario per recarsi alla benna di raccolta del verde dove i residenti spesso si recano con una carriola o carretto che, ricordiamo anche questo, sono veicoli a braccia -articolo 48 del Codice della strada- e come tali devono rispettare le disposizioni del codice, però devono essere create loro le condizioni per muoversi in modo sicuro”.
Dijust, facendosi portavoce delle perplessità dei residenti della zona, si chiede dunque se la responsabilità degli incidenti sia solo degli automobilisti o anche di chi non è intervenuto per realizzare le opere più volte richieste. Il problema, rimarca, non è nuovo: “Considerato quindi che sono passati 8 anni e tre sindaci sarebbe finalmente ora di realizzare ogni sistema di sicurezza consentito dal codice della strada per far fronte a tale pericolosa situazione. La costruzione di passaggio pedonale rialzato, con il posizionamento di un pannello luminoso rilevatore o dissuasore di velocità, potrebbe essere un buon deterrente a tutela di pedoni, bambini e ciclisti”.
Informato dei fatti e letta la documentazione recapitata sulla sua scrivania, Benvenuto ha dichiarato: “Ho letto con attenzione la segnalazione relativa alle discrasie evidenziate, tra l'altro in parte già note, e le affronteremo con le priorità a noi possibili. Resta il fatto che la situazione dovremo risolverla . Per i suggerimenti sul rione Soleschiano anche questi verranno presi in primaria considerazione”. La porta resta quindi aperta e sembra che – dopo quanto dichiarato dal primo cittadino – ci sia la volontà di affrontare le questioni insieme. Dal canto suo, il capogruppo Dijust affronta anche un’altra questione nel suo scritto.
“Relativamente all’aspetto urbanistico e architettonico – scrive Dijust - Soleschiano merita inoltre una rivisitazione e riqualificazione di piazza San Tommaso, oggi ridotta a parcheggio, che in realtà fa parte dell’antico borgo ronchese con la cinquecentesca chiesa di San Tommaso. Anche questa necessiterebbe di essere riqualificata con nuovo sagrato e accesso pedonale e finalmente, in accordo con la parrocchia, renderla fruibile alle funzioni religiose da parte della comunità. La valorizzazione del rione passa anche attraverso il periodo natalizio quando nella piazza viene posizionato un magro albero luminoso e lungo la via Soleschiano delle tristissime luminarie appese a pali della luce alterni".
"Ovviamente, nel rispetto del risparmio energetico che ci aspetta per il prossimo inverno confidiamo quest’anno in scelte migliori conclude. Su questo ultima dichiarazione è intervenuta Michela Lorenzon, assessore tecnico ai lavori pubblici e della pianificazione urbanistica: “I problemi sulla sicurezza stradale non mancano. Facciamo però difficoltà a dare delle priorità specifiche e a prevedere una programmazione specifica”. Si deduce quindi che di lavoro da fare non manca ma l’assessore Lorenzon è consapevole che le preoccupazioni esposte da Dijust sono condivisibili.
“Faremo una verifica delle risorse che abbiamo a disposizione, la prossima settimana potrebbero esserci delle variazioni di bilancio – spiega l’assessore all’urbanistica – e si partirà da dove ci saranno emergenze architettoniche rilevanti”. La risposta sembra chiara quindi: si farà una progettazione precisa su quanto serve e il tutto dovrà trovare dei finanziamento ad hoc. Una volta compresi, con un’analisi, costi e benefici delle opere da realizzare, si procederà a valorizzare e regolarizzare le varie carenze. La riqualificazione del rione di Soleschiano, come quella degli altri quartieri cittadini, sarà resa quindi possibile in una programmazione a lungo termine.
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