Slovenia, inizia la corsa alle presidenziali: Golob cerca il dopo Pahor

Slovenia, inizia la corsa alle presidenziali: Golob cerca il dopo Pahor

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Slovenia, inizia la corsa alle presidenziali: Golob cerca il dopo Pahor

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 31 Ago 2022
Copertina per Slovenia, inizia la corsa alle presidenziali: Golob cerca il dopo Pahor

Esce di scena il nome vicino al premier Golob, partita la raccolta firme per candidarsi.

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Era nell’aria da settimane e alla fine è arrivato: l’annuncio del ritiro dalla corsa delle elezioni presidenziali in Slovenia di Marta Kos, la candidata espressa dal Movimento Libertà (Gibanje Svoboda) – il partito del premier Robert Golob. Non sarà lei quindi a sfidare il 23 ottobre l'ex ministro degli Esteri Anže Logar, proposto dal principale partito di opposizione, il Partito democratico sloveno (Sds) dell’ex primo ministro Janez Janša, per la successione al “goriziano” Borut Pahor (nella foto), giunto al termine del secondo mandato presidenziale. Nei giorni scorsi è partita la raccolta firme per candidarsi.

Sarebbe dovuto essere il primo test sulla durata della cosiddetta “luna di miele” con gli elettori del nuovo governo liberal-progressista della Slovenia, che ha stravinto le elezioni parlamentari della scorsa primavera. Invece si dovrà attendere fino alle elezioni amministrative del prossimo 20 novembre, quando si voterà in circa duecento comuni, tra i quali Nova Gorica, Šempeter-Vrtojba (San Pietro-Vertoiba), Miren-Kostanjevica (Merna-Castagnevizza), Kanal ob Soči (Canale d'Isonzo), Tolmin (Tolmino), Kobarid (Caporetto), Brda (Collio), Komen (Comeno), Ajdovščina (Aidussina), Vipava (Vipacco), Idrija (Idria) e Postojna (Postumia).

Marta Kos – giornalista con una carriera diplomatica alle spalle (ambasciatrice prima in Germania, poi in Svizzera) – quando aveva presentato la propria candidatura con il sostegno di Golob sembrava avere la strada spianata verso la vittoria, alla luce del risultato delle ultime elezioni politiche. Ma paradossalmente, proprio il successo del suo partito è stato la causa del costante declino nei sondaggi, fino alla decisione del ritiro. Infatti, nel corso degli ultimi mesi diversi costituzionalisti hanno cominciato a sollevare preoccupazioni in merito all'inedito accentramento di potere nelle mani di un solo partito.

Uno sbilanciamento degli equilibri istituzionali che non si sarebbe mai prodotto prima nella giovane repubblica mitteleuropea, con il timore di inaugurare un precedente che gli autori della Carta costituzionale slovena non avevano esplicitamente vietato, forse perché ritenuto poco probabile.

Proprio per evitare questo scenario, è scesa in campo da indipendente Nataša Pirc Musar, anche lei giornalista, avvocata, nonché amica della stessa Kos. La sua candidatura – sostenuta fin dall'inizio da due ex presidenti, Milan Kučan e Danilo Türk, oltre che da un'ampia fetta della società civile slovena – sembra essere ormai quella su cui convergeranno le indicazioni di voto delle forze che attualmente sostengono il governo. In caso contrario, il voto del centrosinistra sarebbe destinato a frammentarsi eccessivamente, con il rischio di portare a una facile vittoria di Logar già al primo turno.

Foto Daniele Tibaldi

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