La Slovenia celebra quel muro caduto 20 anni fa, «Europa risposta alle due Gorizie»

La Slovenia celebra quel muro caduto 20 anni fa, «Europa risposta alle due Gorizie»

la celebrazione

La Slovenia celebra quel muro caduto 20 anni fa, «Europa risposta alle due Gorizie»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 10 Mag 2024
Copertina per La Slovenia celebra quel muro caduto 20 anni fa, «Europa risposta alle due Gorizie»

Una cerimonia concentrata sul prato davanti al Teatro nazionale Sng, dovendo rinunciare alla piazza Transalpina oggi in cantiere. I protagonisti.

Condividi
Tempo di lettura

«Le persone cresciute vicino al confine non dimenticheranno mai il sentimento di immenso orgoglio, quando ci siamo resi conto che eravamo diventati parte di una grande famiglia europea». Il primo ministro sloveno Robert Golob ha aperto con queste parole la Festa dell'Europa di ieri sera, sul palco di Nova Gorica in diretta nazionale, per l'appuntamento di punta della Slovenia in occasione dell'anniversario per i 20 anni del suo ingresso nell'Unione europea.

Una cerimonia concentrata sul prato davanti al Teatro nazionale Sng, dovendo rinunciare alla piazza Transalpina oggi in cantiere. La serata di ieri ha visto presenti alcuni dei protagonisti di quel primo maggio 2004 quando, proprio all'ombra della stazione asburgica, Lubiana ha festeggiato l'adesione alla comunità europea. C'erano così l'ex presidente Borut Pahor, l'ex primo ministro Anton Rop e l'allora presidente della Commissione europea, Romano Prodi.

Le parole di Golob
«Nova Gorica - così Golob - è cresciuta secondo i valori europei. Sulla grande idea di una città completamente nuova, diversa, moderna, in cui le persone vivranno liberamente e nel rispetto reciproco. La costruzione di Nova Gorica è stata l'espressione di quegli anni difficili, ma anche pieni di ottimismo». Per il capo del governo, è stata una festa in casa, essendo originario di Šempeter e avendo rivestito il ruolo di secondo presidente del Gect Go. Ha guardato quindi al rapporto tra le due città, «le due Gorizie, così vicine, ma allo stesso tempo così divisi. E l’Europa è stata la risposta».

Quindi ha rimarcato come «l'Europa è forte solo se è unita, ed è forte solo nella misura in cui è solidale. E più forte è l’Europa, più sicura è la Slovenia». Per Golob, l'Ue «è una comunità che riconosce la dignità e il valore di ogni individuo e si impegna a creare una società in cui tutti abbiano l’opportunità di avere successo».

Oggi, però, «questi valori vengono messi alla prova, alcune idee ritornano nello spazio europeo attraverso vari populismi». Da qui, l'invito ai propri connazionali ad andare alle urne l'8 e 9 giugno per votare alle Europee: «È nostra responsabilità avvalerci del diritto di voto e difendere con il nostro voto i valori democratici che sono il fondamento della nostra società». Golob ha auspicato anche che il riconoscimento della Palestina da parte della Slovenia porti un barlume di speranza in Medio Oriente, sulla nuova strada verso la libertà. 

A prresentare la serata sono state le attrici Lara Fortuna e Lara Komar, quest'ultima triestina della comunità slovena in Italia. Diversi gli artisti che si sono esibiti, a partire dalla star nazionale Vlado Kreslin,così come il giovane pianista goriziano Alexander Gadjiev. Protagonista poi l'Orchestra della Polizia, il Coro della Filarmonica Slovena, il duo Silence, Saša Vipotnik e Aleksandra Ilijevski e il gruppo Trombone Connection. Conclusa la cerimonia in diretta tv, il palco è stato lasciato ad altri artisti, in una piazza però ormai quasi svuotata.

La Regione Fvg
Prima di Golob, è stato il commissario europeo Janez Lenarčič a salutare i presenti. Alla celebrazione era presente anche la presidente slovena, Nataša Pirc Musar, insieme a molti altri esponenti politici d'oltreconfine ma anche del Friuli Venezia Giulia. A nome della Regione, infatti, c'era l'assessore al Patrimonio Sebastiano Callari che ha rilevato come la ricorrenza diventa ancora più simbolica se si guarda a quanto sta avvenendo alle porte dell'Europa, con le guerre in Ucraina e Israele che stanno mettendo in ginocchio intere popolazioni e generano uno scenario geopolitico di tensioni a livello globale.

Gli sloveni nell'Ue
Nel pomeriggio, invece, la ministra degli esteri Tanja Fajon ha incontrato i connazionali che lavorano nelle istituzioni comunitarie, in un eventi all'Hotel Perla. Presenti gli ex eurodeputati Borut Pahor, Jelko Kacin e Romana Jordan, nonché l'ex commissario europeo Janez Potočnik. Quest'ultimo, delegato all'Ambiente dal 2010 2014, ha ricordato il faticoso viaggio della Slovenia: «Si è detto più volte che eravamo bravi studenti -il che potrebbe essere inteso con un tono dispregiativ - ma eravamo molto ben organizzati, lavoravamo insieme, ci credevamo, quello che facciamo. La politica era più o meno uniforme, quindi è stato molto più facile per noi che ci approcciavamo professionalmente».

Tutti, comunque, hanno convenuto che l'Unione europea ha portato molto alla Slovenia e ai suoi cittadini. Concordi anche su quanto sia importante partecipare alle prossime elezioni europee e dare voce alle persone di cui ci fidiamo. «L'appartenenza all'Ue ha migliorato le nostre vite. Ecco perché dobbiamo avvicinare l'Ue ai giovani affinché comprendano che vivere in una società di pace e di valori come la democrazia, la libertà e i diritti umani non è ovvio e che era necessario lavorare duro per questo», ha detto Fajon al termine del dibattito.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×