le iniziative
La sinistra conta i giorni al 2025, un programma di eventi a Gorizia

Rilancita la collaborazione tra le liste Forum e Goriška.si dopo il percorso avviato nel 2010. Incontri dedicati all'arte, alpinismo e spiritualità.
Le due principali liste civiche dell’area progressista di Gorizia e Nova Gorica – rispettivamente Forum e Goriška.si – hanno deciso di rilanciare il percorso di collaborazione avviato nel 2010 e culminato otto anni dopo, con l’elezione dell’allora sindaco di Nova Gorica Klemen Miklavič. Per farlo, questa mattina hanno presentato nel piazzale della stazione Transalpina un programma di eventi culturali al fine di scandire, in vista di Go! 2025, un conto alla rovescia alternativo a quello ufficiale.
A introdurre l’iniziativa è stato il consigliere comunale di opposizione, nonché storico leader di Forum, Andrea Picco, chiaramente deluso dall’attuale gestione dei preparativi per la Capitale europea della cultura da parte delle attuali amministrazioni comunali. «Non si può minimizzare episodi come il ricevimento della X Mas in Comune – così Picco – solo perché ancorato a fatti di ottant’anni fa. Il punto è che, se non risolviamo queste cose, basta un qualsiasi vento antidemocratico perché tornino a essere attuali».
«Solo guardandoci indietro in un certo modo si può aiutare a dare un senso al “dopo 2025”, evitando il rischio che il prossimo anno sia solo una grande sagra di čevapčiči e pleskavice». Quelli che hanno portato a Go! 2025, secondo il consigliere comunale «sono processi molto lenti e anche complessi. Ma se oggi tutti si riempiono la bocca con il concetto della “città unica transfrontaliera”, non possiamo non rivendicare il nostro impegno da precursori per rompere i confini e i tabù nella testa delle persone».
Parole condivise dall’attivista di Goriška.si Gabrijel Fišer: «Il filo comune degli eventi che andiamo a proporre sarà proprio l’identità intesa come consapevolezza della propria multiculturalità. La nostra identità “mista” produce conseguenze non solo nel pensiero umano, evolvendosi anche a livello urbanistico. Go! 2025 non può esaurirsi con un mero teatro diffuso. Ci deve essere un’idea più profonda che si diffonda a cominciare dai bambini, con scambi di insegnanti o con la partecipazione a tornei sportivi ed eventi culturali transfrontalieri che formino una comunità».Gli ha fatto eco Eleonora Sartori, anche lei esponente di Forum, per cui «la Capitale europea della cultura sarà un successo se, grazie alle relazioni tra le persone, agli scambi culturali e allo sviluppo della reciproca conoscenza della lingua italiana e slovena, le nuove generazioni disporranno di più strumenti rispetto a quanti ne abbiamo avuto noi per la gestione della vita di frontiera».
Il programma
Sono tre gli eventi previsti finora, di cui il primo, dedicato al centenario della nascita di Franco Basaglia, si svolgerà alle 18 di venerdì 15 marzo, nella sala “Incontro” di San Rocco. A discutere sul tema saranno il giornalista del quotidiano nazionale sloveno Dnevnik, Ervin Hladnik Milharčič, la psicoterapeuta Cristina Bertogna e la storica Anna Di Gianantonio.
Gli eventi successivi, come ha spiegato Anna Cecchini di Forum, «esploreranno territori simbolici come l’arte, l’alpinismo e la spiritualità, che hanno rappresentato in passato i luoghi con cui immaginare e praticare un mondo senza innaturali confini». Ma di certo, per ora, si sa che l’evento successivo si svolgerà d’estate su uno dei monti che circondano Gorizia e Nova Gorica – «probabilmente sul Sabotino», azzarda Picco – per valorizzarne il ruolo svolto non solo per la Resistenza durante gli anni dell’occupazione nazifascista, ma anche successivamente, come luoghi di scambio continuo nonostante la Guerra fredda.
A questo farà seguito anche un evento a cura di Andrea Bellavite, esperto di storia, che verterà su Aquileia. «Il terzo incontro – ha spiegato direttamente lo studioso – vuole indagare su ciò che c’era in questo territorio prima del Novecento. Metteremo in risalto soprattutto il ruolo che ha avuto Aquileia come centro della spiritualità anche per il popolo sloveno».
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