Sindacato sul piede di guerra a Ronchi: «Stipendi in Mw Fep ridotti al 60%»

Nuovo attacco dell'Usb, che denuncia l'accumulo di ore di ferie a debito: «L'azienda opera in modo arbitrario».

Non si spegna la tensione tra l'Unione sindacale di base (Usb) e la Mw Fep di Ronchi dei Legionari. Dopo aver denunciato la richiesta dell'azienda al "trasferimento di parte del personale nella sua sede di Bologna", la sigla accusa la "riduzione della loro paga al 60% reale". Il coordinatore della locale sezione, Alessandro Perrone, spiega che ciò è causato dall'effetto "congiunto del doppio plafond determinato dalla Cig, ovvero quello dell’80% dello stipendio nominale e del massimale Inps, che per le paghe sotto i 2mila euro eroga una quota mensile di 960 euro".

Nel caso dei dipendenti dell'impresa, prosegue il sindacalista, ciò significa "il taglio di un terzo della loro busta paga, ma in più sta operando in modo del tutto arbitrario, facendo accumulare d'ufficio alle stesse persone decine di ore di ferie come godute, ma non maturate, quindi a debito. Malgrado non siano state concordate e neppure ovviamente richieste come anticipo. Sono ore che saranno poi trattenute dall’azienda, sottraendo un’altra quota di stipendio alle e ai malcapitati". Usb evidenzia quindi l"a beffa per quel segmento del personale sacrificato sull'altare della riconversione dello stabilimento di Ronchi, che si vede preso di mira come abbiamo già sostenuto".

"L’Usb - conclude la nota - pertanto diffida MW Fep nel continuare questa prassi impropria e pretende ascriva le ore di ferie a debito accumulate in modo unilaterale ed erroneo, esclusivamente a suo carico senza esborsi e trattenute per le e i dipendenti".

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