la storia
Un simbolo di Gorizia lungo il Cammino di Santiago, impresa di un consigliere comunale
L'esponente 34enne dell'Aula ha percorso oltre 800 chilometri in quasi un mese. Il racconto.
Un viaggio, alla fine, significa mettere un piede dopo l’altro. Serve però la costanza per riuscire a ripetere questo gesto per ore e giorni, consecutivamente. Con questo spirito, Andrea Tomasella (nella foto), consigliere comunale a Gorizia nella fila della Lega, ha intrapreso il Cammino di Santiago: un percorso di 810 chilometri compiuto in 28 giorni, partendo da Saint Jean Pied de Port in Francia e terminando a Santiago di Compostela, in Spagna. Un’impresa che richiama ogni anno migliaia di persone, anche se non tutti riesco a portarla a termine.
L’idea di intraprendere la marcia è nata come sfida personale, spiega Tomasella che ha concluso il tutto nel weekend ed è già tornato a casa. Proprio quest’ultima è sempre stata con lui nel corso delle lunghe giornate: “A luglio ho preso un sasso a Gorizia - racconta - e quando sono arrivato alla Croce di ferro, monumento caratteristico del cammino che rappresenta il punto più alto, l’ho lasciato come gesto simbolico”. Un rito compito da molti altri pellegrini, sia per lasciarsi il peso alle spalle sia, come in questo caso, “per mettere la città al centro”.
“È importante che Gorizia venga rimessa al centro di determinate diplomazie e logiche - evidenzia - anche in vista della candidatura Unesco del Collio/Brda e della Capitale europea della cultura 2025”. L’esponente dell’Aula, 34enne, non nega che nel percorso ci siano stati momenti difficili: “In particolare nei primi giorni, quando c’era pochissima gente in cammino, e mi sono fatto i primi 130 chilometri quasi in totale solitudine”. Davanti di lui ce n’erano ancora oltre 700, per cui è servita molta concentrazione. A muovere Tomasella c’erano anche ragioni spirituali.
“Il mio obiettivo era raggiungere il sepolcro dell’apostolo San Giacomo - rimarca - in occasione dell’Anno santo giacobeo che cade proprio nel 2021”. Oltre ai momenti difficili, il viaggiatore ricorda soprattutto quelli belli: “Il giorno dell’ingresso a Santiago è stato il più bello, ho provato una gioia indescrivibile. È stata la parte più difficile ma anche quella più importante”. L’intero percorso, peraltro, è stato raccontato da lui stesso attraverso il suo blog e canale YouTube, dando anche suggerimenti a chi vorrebbe intraprendere questa avventura da zero.
“Consiglio di portare solo lo stretto indispensabile - spiega - perché ogni etto che porti sulla schiena fa la differenza. Il mio zaino pesava dieci chili e l’unico ‘lusso’ che mi sono concesso è stata la maglietta del Torneo dei borghi di Lucinico, che ho usato come cambio”. Importante anche bilanciare le forze, per visitare i diversi luoghi. Imprescindibili delle scarpe comode e i tappi per le orecchie, preziosi se si dorme nelle camerate degli ostelli tra una tappa e l’altra. “La parte più bella sono le persone che si incontrano, ho conosciuto gente da tutto il mondo”.
"Ringrazio di cuore chi ha seguito il mio cammino e ha commentato sui social, incoraggiandomi - conclude Tomasella - perché nei momenti più durila loro vicinanza è stata determinante nell'arrivare all'obiettivo". Infine, una considerazione sul percorso in sé: "Cambia radicalmente dalla città di Burgos in poi, perché ci sono molti più pellegrini e c'è più spirito di convivalità". Il consigliere non è il primo esponente della politica goriziana che compie un viaggio simile: già l'assessore al welfare, Silvana Romano, aveva provato l'esperienza qualche anno fa.
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