Il silenzio sulla violenza in casa, Pet vrst tišine a Nova Gorica

Il silenzio sulla violenza in casa, Pet vrst tišine a Nova Gorica

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Il silenzio sulla violenza in casa, Pet vrst tišine a Nova Gorica

Di Giuseppe Peter Pflanz • Pubblicato il 13 Apr 2023
Copertina per Il silenzio sulla violenza in casa, Pet vrst tišine a Nova Gorica

Lo spettacolo diretto da Maša Pelko, al debutto come regista nella città delle rose. Nessun spazio ai 'carnefici' ma solo a chi soffre.

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Mercoledì 19 aprile, al Teatro nazionale sloveno di Nova Gorica andrà in scena per la prima volta assoluta in Slovenia l’angoscioso dramma familiare di Shelagh Stephenson “Pet vrst tišine” (Five kinds of silence). Lo spettacolo è diretto da Maša Pelko, al debutto come regista nella città delle rose. L’opera tratta il tema della violenza sulle donne e sui bambini e il silenzio ad essa connesso, un tema molto attuale, dato che durante la pandemia il numero di reati di violenza domestica è aumentato.

Quando il padre Billy viene ucciso, le indagini della polizia portano alla luce la sconvolgente storia della famiglia, formata oltre che dal padre anche dalla madre Mary e dalle due sorelle adulte Susan e Janet. Per trent’anni le tre donne hanno vissuto in un clima familiare di violenza, fisica e psicologica, accompagnata dal loro silenzio e dall’indifferenza attorno ad esse. Lo spettacolo si basa sul testo di Stephenson, parte da esso, ma si discosta dall’originale poiché da parte di tutta la squadra di autori dell'Sng è stato condotto un lavoro di ricerca.

Questo ha visto la collaborazione di professionisti che si occupano di combattere la violenza sulle donne e sui bambini e di aiutare le vittime. Tra loro figurano la sociologa Jasna Podreka, la coordinatrice della prevenzione della violenza del centro per il lavoro sociale del Litorale settentrionale Tanja Pipan, la presidente dell’associazione “Sos telefon” Maja Plaz, la professoressa delle facoltà di Medicina di Lubiana e Maribor Polona Selič-Zupančič e i rappresentanti della direzione di polizia di Nova Gorica. Inoltre, la regista ha deciso di non fare comparire il padre Billy nello spettacolo, compiendo una scelta precisa: non dare spazio ai carnefici, ma solo alle vittime.

Questo è uno dei messaggi più importanti che questo spettacolo vuole portare; troppo spesso, infatti, come ha sottolineato la regista, si da uno spazio eccessivo ai carnefici, è in questo spettacolo si è deciso di non farlo, ma di occuparsi delle vittime. La direttrice Mirjam Drnovšček ha definito lo spettacolo “molto importante, lascia qualcosa ed è molto utile in questo momento”. Dello stesso avviso anche il direttore artistico Marko Bratuš, che si è detto molto orgoglioso di averlo portato a Nova Gorica.

La regista ha spiegato di averlo provato molto, poiché si tratta di uno spettacolo e di un tema che ha bisogno di molta sensibilità e di molta fiducia. “Abbiamo cercato di avvicinarci al problema che è molto complicato e che troppo spesso viene banalizzato”. La drammaturga Tereza Gregorič ha spiegato che il testo è stato adattato all’area del Litorale settentrionale, ringraziando tutti i professionisti che hanno collaborato. Ha inoltre ricordato l’appuntamento del 22 aprile, quando lo spettacolo che avrà eccezionalmente inizio alle ore 19 sarà seguito da una discussione sul tema della violenza con i professionisti che hanno collaborato alla realizzazione dello spettacolo.

Le attrici che interpretano le tre donne sono Anuša Kodelja, Ivana Percan Kodarin e Marjuta Slamič, le quali hanno spiegato che il loro obiettivo era dare risalto alla quotidianità, normalizzare le tre figure, concentrandosi sul racconto della storia. L’autrice della musica Mateja Starič ha spiegato che nello spettacolo sono molto importanti i silenzi e i suoni. In aggiunta, il coreografo e assistente della regista Klemen Janežič ha ringraziato la direzione per aver potuto lavorare “in piena libertà, senza pressioni”. La pièce andrà in scena per l’ultima volta il 4 maggio.

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