Si fingono carabinieri e truffano anziana a Grado, arrestati due siciliani di 24 anni

Si fingono carabinieri e truffano anziana a Grado, arrestati due siciliani di 24 anni

Il reato

Si fingono carabinieri e truffano anziana a Grado, arrestati due siciliani di 24 anni

Di Redazione • Pubblicato il 14 Ago 2024
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I due hanno recuperato oltre 1.500 euro da un'ottantenne che ha subito chiamato il 112. I consigli dell'Arma.

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Il 7 agosto scorso i Carabinieri della Compagnia di Monfalcone hanno sventato una truffa ai danni di una anziana residente a Grado. Nei mesi di aprile e maggio scorsi si è registrata una recrudescenza di truffe messe a segno con la tecnica dei cosiddetti “finti Carabinieri e Avvocati”, il cui copione rimane invariato: le vittime, prevalentemente persone anziane, vengono contattate sulla propria utenza fissa o mobile da un sedicente carabiniere o avvocato che le informa di un incidente stradale o un problema con la giustizia in cui è rimasto coinvolto un proprio familiare.

A questo punto al malcapitato viene chiesto del denaro o oggetti di valore da consegnare a un finto carabiniere o avvocato che si presenta poco dopo a casa della vittima per risolvere la controversia, che sia per risarcire il danno causato alla controparte, procedere al pagamento delle spese legali o finanche “liberare” il proprio familiare nel frattempo trattenuto in una struttura di una forza di Polizia. Le vittime, scosse ed intimorite, acconsentono e poco dopo consegnano i propri averi a chi, in qualità di “esattore”, si è presentato presso la loro abitazione.

Nel primo pomeriggio del 7 agosto, una signora 80enne è stata contattata telefonicamente da un interlocutore di sesso maschile che, fingendosi appartenente all’Arma dei Carabinieri, l’ha informata di un grave incidente provocato dalla nipote. Di lì a poco due 24enni, entrambi di origini siciliane, si sono presentati a casa della pensionata in qualità di sedicenti Carabinieri, facendosi consegnare la somma in contanti di 1.630 euro, una collana in oro, una fede nuziale in oro ed un orologio da uomo.

Dopo avere dato tutti i suoi averi ai due giovani, la donna ha iniziato a sospettare di essere stata truffata ed ha contattato il Numero Unico di Emergenza, raccontando l’accaduto. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Monfalcone e della Stazione di Grado, appresa la notizia, si sono attivati immediatamente ed hanno predisposto un servizio mirato, cinturando di fatto la zona in cui risultava risiedere l’anziana.

A non passare inosservato agli operanti è stato il comportamento anomalo e inspiegabilmente nervoso palesato da un giovane che a piedi, dopo avere scorto l’auto in uso alle Forze dell’Ordine, ha tentato maldestramente di disfarsi di una parte della refurtiva in suo possesso, occultata all’interno di una valigetta e della rimanente nascosta sulla sua persona, costituita dagli averi appena trafugati alla vittima del raggiro.

I militari hanno quindi fermato il ragazzo ed il complice che, in macchina, lo attendeva poco distante. Entrambi, gravemente indiziati del reato di truffa in concorso, al termine delle incombenze di rito sono stati arrestati in flagranza di reato e condotti presso il carcere di Gorizia.

«È doveroso rammentare che le persone indagate hanno diritto a non essere considerate/indicate colpevoli sino a quando la colpevolezza non sia stata accertata con sentenza o decreto di condanna irrevocabili», ribadiscono le forze dell’ordine.  

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