Le sfide dell'Italia tra geopolitica e IA, gli obiettivi spiegati da Tajani a Gorizia

Le sfide dell'Italia tra geopolitica e IA, gli obiettivi spiegati da Tajani a Gorizia

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Le sfide dell'Italia tra geopolitica e IA, gli obiettivi spiegati da Tajani a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Mag 2024
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L'attenzione del ministro si è concentrata sulle sfide internazionali, in particolare nei Balcani. I rischi legati alla supremazia digitale nel mondo.

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L’onda del cambiamento è destinata a travolgere molti aspetti del nostro quotidiano, dalle cose più semplici fino ai grandi temi globali. Per un governo, quindi, è sempre più necessario sapere qual è la strada da intraprendere e quali sono le alleanze da tenere strette. Nella visione espressa ieri pomeriggio dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite del Festival del Cambiamento a Gorizia, gli assi portanti sono quelli dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica. Il suo intervento si è tenuto nell’Aula magna dell’università di via Alviano.

L’esponente del governo, all’interno di un incontro dedicato alla ‘geopolitica dell’algoritmo’, ha quindi elencato le aree d’interesse italiane, a partire dai Balcani che saranno al centro di un business forum a Trieste il 24 maggio. Ci sono poi il Mediterraneo, l’Africa e il Medio Oriente. «Guardiamo con preoccupazione anche a ciò che accade tra Ucraina e Russia - così Tajani - Tutta questa conflittualità non fa bene alla nostra economia. Abbiamo abbandonato la scelta energetica con la Russia, c’è stata un’impennata del costo della vita».

Numerosi i punti sollevati dal vicepremier, che ha indirizzato l’attenzione in particolare verso la vicina penisola: «I Balcani devono rappresentare per noi un’opportunità. La presenza dei nostri militari ci permette di avere in avanscoperta donne e uomini, che svolgono non solo un ruolo militare di contrasto all’illegalità, ma sono anche nostri ambasciatori ben voluti per rafforzare la nostra presenza economica laddove c’è tanta voglia d’Italia». Da qui, inoltre, passa il rischio terrorismo collegato, secondo Tajani, alle tensioni in Medio Oriente.

«Attraverso il corridoio balcanico - così il leader di Forza Italia - c’è il rischio di arrivi non di organizzazioni terroristiche, ma di lupi solitari mischiati tra i migranti. Abbiamo anche controlli con pattuglie miste, il nostro non è un atteggiamento ostile verso Slovenia e Croazia», giustificando in questo modo la decisione di rinnovare la sospensione di Schengen ai confini orientali. Ha quindi difeso il lavoro con i Paesi arabi «che possono spingere Hamas a trovare un accordo», cercando al tempo stesso di evitare un attacco israeliano a Rafah.

Guardando al lavoro dell’Unione europea, ha rilevato che «le scelte fatte negli ultimi 5 anni sono state molto ideologiche, che non aiutano la crescita economica e dannose per un Paese come il nostro con un’economia basata su industria, agricoltura ed esportazioni». Se per il ministro bisogna ancora lavorare sul fronte ambientale, ha invece applaudito l’IA act approvato da Bruxelles: «Dobbiamo avere regole antropocentriche per l’intelligenza artificiale, ma non significa che vada demonizzata. Sarebbe come dire demonizzare il nucleare».

Nella stessa cornice, il Senior Professional dell’Area Scenari e Intelligence di The European House-Ambrosetti, Pio Parma, ha illustrato invece lo studi su ‘La geopolitica dell’algoritmo’. un’ampia analisi della cosiddetta Era della Data economy, sempre più dominata dall’IA. In appena due mesi, l’esperto ha mostrato come ChatGpt abbia raggiunto 100 milioni di utenti nel mondo: «Il mercato dell’IA generativa crescerà moltissimo nei prossimi anni, ci sono stati grandi investimenti di aziende private come dimostra l’impennata nel 2021».

Se negli Usa il budget federale è più che triplicato negli ultimi anni per ricerca e sviluppo su questa tecnologia, oggi si può dire che la competizione internazionale si è spostata dallo spazio a al cyberspazio. L’IA in ambito Difesa riguarda infatti molti campi di applicazione, tanto da assorbire il 62% del budget dedicato negli Stati Uniti. Dall’altra parte, la Cina sta molto accelerando grazie a un alto numero di brevetti e centri di ricerca, fornendo peraltro il 56% delle ‘materie critiche’ - ossia necessaria a creare prodotti tech - all’Europa.

A chiudere il cerchio dell’incontro, è stata l’intervista del vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini, a Giampiero Manolo, presidente dell’Ispi. A prendere la parola è stato anche il rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, criticando il rapporto con le università telematiche, che «corrono con regole diverse». Il sindaco, Rodolfo Ziberna, ha invece ricordato la lezione di qualche giorno fa del cardinale Zuppi tra IA e diplomazia, mentre l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, ha esortato gli studenti a sviluppare queste opportunità.

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