l'esperienza
La sfida di Asia, infermiera partita da Cormons per aiutare gli altri in Madagascar
La giovane è da qualche giorno sull'isola africana, insieme ai volontari dell'associazione Amici di Ampasilava per aiutare la popolazione locale.
Diciotto anni fa nel villaggio di Ampasilava, nel sud-ovest del Madagascar, un gruppo di amici italiani decisero di costruire un piccolo ambulatorio, dotato di microscopio, elettrocardiografo, defibrillatore e poche altre attrezzature, al fine di assistere la popolazione locale. Questo piccolo gruppo di volontari si sono dati il nome di “Amici di Ampasilava” e, stimolato in particolar modo dai fondatori Alessandro Pasotto e da sua moglie Rosanna Tassinari, hanno creato l’omonima associazione. Poco meno di un ventennio dopo anche una ragazza di Cormons, Asia Simoni ha deciso di partire alla volta dell’isola africana.
Lo ha fatto per svolgervi un mese di volontariato al servizio della popolazione locale. Simoni, classe 1998, si è laureata in Infermieristica con lode all'Università degli studi di Udine, ed attualmente è impegnata nell’esercizio della professione di infermiera all'interno del reparto di Medicina interna dell'ospedale di Palmanova. Dal 14 settembre la giovane ha scelto di dedicare le sue ferie per svolgere un'attività di volontariato proprio presso l’ambulatorio sopracitato, che prende il nome dall’etnia presente sul territorio, ossia “Vezo”.
Asia, ad ogni modo, è venuta a conoscenza del progetto del sodalizio di Bologna due anni fa e, spinta dallo spirito di aiuto ai più fragili, ha deciso di servire per un mese la comunità locale presso la struttura ospedaliera. «Per me è un'emozione unica essere qui in Madagascar a poter aiutare una comunità molto povera che necessita di assistenza sanitaria di prossimità – ha confessato l’infermiera di Cormons - Metto giornalmente a disposizione la mia esperienza specifica della Medicina interna, ma qui non è sufficiente. Come personale sanitario dobbiamo adattarci ed essere pronti a lavorare in condizioni diverse rispetto alla nostra quotidianità».
«Per me si sta rivelando essere un'esperienza estremamente positiva – continua - non solo dal punto di vista professionale, date le funzioni diverse che ci spettano all'interno della struttura, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista umano: cerco nel mio piccolo ad essere di aiuto a chi è meno fortunato di me. Ringrazio l'associazione "Amici di Ampasilava" per quello che fanno ogni giorno da 15 anni per questa comunità e per avermi aiutato nel processo di inserimento nel mondo del volontariato sanitario».
Ad oggi l'ospedale Vezo garantisce i propri servizi gratuitamente ad una popolazione di 200mila abitanti che popolano più di 180 villaggi della regione e, nel corso degli anni, ha servito più di 250mila visite, accogliendo più di 1500 volontari provenienti da tutta Italia. L'associazione "Amici di Ampasilava" continua il suo operato grazie alle erogazioni liberali possibili all'Iban IT55L0707202403000000094597 (Emil Banca) ed al contributo del 5x1000 (Codice Fiscale 91273480375).
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