Da servizio del quotidiano a memoria collettiva, Gorizia riscopre le sue cabine telefoniche con ‘Il telefono nella nostra memoria’

Da servizio del quotidiano a memoria collettiva, Gorizia riscopre le sue cabine telefoniche con ‘Il telefono nella nostra memoria’

L'INIZIATIVA

Da servizio del quotidiano a memoria collettiva, Gorizia riscopre le sue cabine telefoniche con ‘Il telefono nella nostra memoria’

Di REDAZIONE • Pubblicato il 21 Ott 2025
Copertina per Da servizio del quotidiano a memoria collettiva, Gorizia riscopre le sue cabine telefoniche con ‘Il telefono nella nostra memoria’

Tornano in città grazie al progetto, unico in Italia, che unisce tecnologia, storia e cultura del territorio.

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Raccontare ai più giovani la storia del telefono e valorizzare due icone che hanno fatto parte della vita quotidiana italiana: questo l’obiettivo del progetto “Il telefono nella nostra memoria”, nato dalla collaborazione tra Comune di Gorizia e Telecom Italia, con il coinvolgimento dell’Archivio storico TIM di Torino. Un’iniziativa senza precedenti in Italia che intende far rivivere il fascino delle cabine telefoniche, simbolo di un’epoca ormai scomparsa.

La prima cabina restaurata è stata collocata ai Giardini pubblici, nel controviale mons. Pietro Cocolin, mentre per la seconda l’amministrazione sta valutando le soluzioni più adatte a garantirne la massima visibilità. Tra le ipotesi, il piazzale antistante la stazione ferroviaria, crocevia naturale di passaggi e incontri.

«Come non ricordare le file alle cabine telefoniche o le telefonate interurbane con i gettoni?» ha sottolineato il sindaco Rodolfo Ziberna durante l’inaugurazione. «Nel momento in cui è stato avviato lo smantellamento delle cabine abbiamo avuto l’idea di avviare questo progetto, che si propone di ricordare suscitando la curiosità anche dei più giovani». Il primo cittadino ha poi ringraziato gli uffici comunali «che hanno reso possibile l’attuazione dell’iniziativa».

All’inaugurazione sono intervenuti Giorgio Fersini, Area Manager del Gruppo TIM, che ha rimarcato l’unicità del progetto a livello nazionale, e Barbara Galopin, Account Manager del Gruppo TIM. È stato inoltre letto il messaggio di saluto di Alessandra Marinacci, direttore del brand e dell’Archivio storico del Gruppo TIM, che ha espresso soddisfazione per un’iniziativa capace di coniugare memoria e innovazione.

Le due cabine scelte provengono da via Roma e via Vittorio Veneto e saranno valorizzate attraverso pannelli che ne illustrano la storia e l’evoluzione della telefonia pubblica e privata in Italia. L’Archivio storico TIM ha concesso al Comune l’utilizzo di immagini d’epoca e ha fornito informazioni fondamentali per la realizzazione dei contenuti espositivi.

I modelli selezionati sono la L72, la celebre cabina gialla introdotta nel 1972 insieme alla campagna pubblicitaria “Il telefono, la tua voce”, e la L79, di colore rosso, installata a partire dal 1979 per garantire maggiore visibilità. Quest’ultima, con la sua inconfondibile tonalità, è diventata un’icona del paesaggio urbano italiano e un ricordo indelebile per molte generazioni.

Un modo originale per tramandare la memoria del telefono in un’epoca dominata dagli smartphone, ma anche per valorizzare la storia locale attraverso oggetti che hanno connesso milioni di persone. Un gesto di cura e identità che si inserisce perfettamente nel percorso verso GO! 2025, la Capitale Europea della Cultura condivisa tra Gorizia e Nova Gorica.

Il progetto, oltre a risvegliare la nostalgia di chi ha vissuto gli anni del gettone e delle chiamate a scatti, si rivolge soprattutto ai più giovani, che potranno così scoprire un pezzo di storia della comunicazione italiana. Il telefono, ancora una volta, torna a essere un ponte tra generazioni, capace di unire passato e futuro attraverso la memoria condivisa.

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