LA RISPOSTA ALL’ASSESSORE VENNI
Servizi aggregati e Partecipate a Monfalcone, Moretti: «Basta conflittualità, Venni scopre l’acqua calda»

Per il candidato sindaco del centrosinistra le aggregazioni sono già in agenda da tempo. «Sulle partecipate Monfalcone ritorni ad essere riferimento per il territorio».
Coniugare innovazione e sostenibilità economica ed estendere il servizio di raccolta rifiuti su una superficie più ampia per ridurre proporzionalmente i costi di gestione. Sono i due aspetti sui quali, alcuni giorni, fa l’assessore alla pulizia urbana e alle società partecipate, Paolo Venni si è concentrato trattando i temi in due pubblicazioni scientifiche di settore. Lo ha fatto sulle riviste “Public Utilities” e “Azienditalia”, entrambe pubblicazioni dedicate agli Enti Locali e ai servizi pubblici. Tra le strategie evidenziate nell’analisi proposta per una rinnovata gestione integrata dei rifiuti, Venni indica necessari gli investimenti in tecnologie avanzate e impianti per completare il ciclo integrato dei rifiuti, inclusi il recupero energetico e lo smaltimento.
Poi, parla di un altro asse su cui concentrarsi: l’ampliamento del bacino di utenza tramite aggregazioni con altri gestori, favorendo economie di scala e riducendo i costi a carico dei cittadini. Se per l’amministrazione di centrodestra, quanto studiato e prodotto dall’assessore competente si traduce in visione politica e modello virtuoso, non è d’accordo su tutto il consigliere regionale del Pd e candidato sindaco, Diego Moretti.
«Venni scopre l’acqua calda parlando di aggregazioni – sono le parole del consigliere dem - omettendo però tutta una serie di questioni sulle quali in questi anni l’amministrazione monfalconese si è distinta per conflittualità, arroganza e individualismo. Tutto il contrario di quello che è stato fino al 2016 e quello che dovrebbe tornare ad essere Monfalcone: un riferimento per il territorio».
«Finora l’amministrazione Cisint si è distinta, nella nomina dei vertici delle aziende partecipate, per il mancato rispetto delle regole di legge e dei patti parasociali, per cause legali, poi ritirate perché temerarie, palesemente strumentali contro l’Ausir, per l’arroganza nei confronti degli altri Comuni e delle società partecipate, laddove si è tenuta ferma per più di un anno l’approvazione del Piano Economico Finanziario delle tariffe da parte di Ausir».
«Sul tema aggregazioni invece, le società, sia Irisacqua che Isontina Ambiente, ci stanno ragionando da tempo assieme agli altri gestori regionali. Ciò che va tenuto sempre presente è che al centro ci siano maggiore efficienza e riduzione dei costi di gestione: per questo bisogna puntare su innovazione e aggregazione. Monfalcone la smetta con il suo atteggiamento prepotente verso il territorio» conclude Moretti.
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