l'intervista
Migranti, la senatrice Tubetti: «Nessuna tendopoli a Gorizia, lavoro su Balcani»

La senatrice bisiaca di FdI rimarca quanto fatto sul fronte immigrazione e infrastrutture, «in arrivo otto doganieri per coprire i pensionamenti».
A poco meno di un anno dalle elezioni nazionali del 25 settembre 2022, che l’hanno vista salire dalla politica locale a quella nazionale, la senatrice in quota Fratelli d’Italia Francesca Tubetti, la più giovane eletta in quella tornata, traccia una linea sul lavoro svolto nell’aula di Palazzo Madama. Ex assessore a Fogliano Redipuglia e Monfalcone, la incontriamo tra i corridoi dell'istituzione a Roma.
Senatrice, dal particolare al generale, quali obiettivi vede il lavoro all’interno del Senato?
Tra il lavoro più lungo vi è quello per la valorizzazione delle particolarità del territorio regionale del Fvg, non semplice e sempre poco conosciuto a livello nazionale. Va detto che proseguiremo nel lavoro già tracciato: il 14 settembre ho depositato un decreto legge per il riconoscimento di Redipuglia come luogo sacro alla Patria e per l’istituzione di un centro studi per la memoria e il ricordo.
Gorizia è centro fondamentale per lo scambio di merci e di persone, così come il Goriziano. Quali le possibilità di sviluppo?
Notizia di oggi (21 settembre, nda) è che verranno inviati in provincia di Gorizia, grazie al governo Meloni, otto doganieri che andranno a coprire i pensionamenti dei prossimi anni e sono in via di conclusione altre assegnazioni dei concorsi per potenziare una realtà ancora presente nel territorio. Ricordiamo che Gorizia continua ad avere numeri più alti di Fernetti per merci.
Per l’ingresso della merce in Italia (quindi la regime 42) si è proceduto con un lavoro legislativo non di poco conto. Il nostro territorio non può e non deve essere visto solo come area di confine ma come luogo di scambio di merci e di servizi. Va fatto un lavoro di efficientemente le vie non solo via ferro ma anche le altre modalità: in questo caso è grande il lavoro con l’assessore regionale Amirante. Essenziale il passaggio sulla lunetta di Gorizia che servirà non solo allo scambio di merci ma anche alle persone. Il sentiero è quello di sbrogliare una serie di piccole cose che per tanto tempo non sono state prese in considerazione senza contare quanto c’è da valorizzare in ambiente ed enogastronomia.
Parlando del locale, come procede la presenza nel Goriziano? L’apertura di vari circoli è un segnale ma le difficoltà all’interno di alcune maggioranze, mi riferisco in particolare a Grado, ma anche minoranze non è da sottovalutare.
A livello partitico FdI procede e cresce ancora. I militanti ci sono, organizzano i banchetti e partecipano alla vita politica. Non siamo un social media ma un partito vecchio stile che sta tra la gente. Domenica 24 settembre a Villa Trigatti di Galleriano di Lestizza parleremo di quanto portato avanti in questo anno di governo e di partito con la diretta in tutta Italia della premier Meloni.
Tante le battaglie storiche che abbiamo portato a casa: lo sport è entrato ieri in costituzione. Oltre a essere un simbolo è il modello di vita sana, è un modo di canalizzare le energie positive dei nostri ragazzi che devono avere la possibilità di intraprendere un’attività. Tornando al locale, su alcuni abbandoni è chiaro che auguriamo il meglio politicamente a chi ha deciso di lasciarci ma non oltre. L’obiettivo, dopo l’apertura del circolo a Ronchi dei Legionari, è quello di dare vita a un ulteriore circolo in Bisiacaria: per me devono essere luoghi di discussione e di confronto.
E nei comuni?
Nei comuni abbiamo tre vice che lavorano bene: parliamo di Gorizia, Monfalcone e Grado. Alla società servono persone come loro che abbiano chiare le priorità, siano a disposizione e sappiano le difficoltà del lavoro. Nella praticità, faccio l’esempio di Gorizia dove siamo passati da avere una facoltà di architettura in vista di chiusura e l’abbiamo portata a vertici nazionali e questo è grazie a un lavoro quotidiano dell’assessore Gatta che ha portato a casa, goccia dopo goccia, i risultati.
Basti pensare che solo a Gorizia lo studente può entrare in un ufficio tecnico e confrontarsi anche con altri studenti delle altre università come Lubiana. Da confine d’Italia a Centro d’Europa: questo è il cambio di mentalità che serve. Andando a Monfalcone, cito Garritani che sta risolvendo grandi problemi come i cavilli burocratici del Piano regolatore di Monfalcone utilizzando anche l’esperienza da ex carabiniere. Come partito siamo meno alla ribalta sui social perché i nostri lavorano.
Riguardo la situazione migranti a Gorizia e rotta balcanica, con i migranti che dormono ormai nei parchi, è qualcosa di già visto e che torna ciclicamente. Come risolvere la questione, almeno sul locale? L’inerzia delle istituzioni non può essere una soluzione, come muoversi?
Immediatamente il governo Meloni ha affrontato il tema della rotta balcanica e della relativa gestione dei flussi migratori potenziando il funzionamento del nostro Cpr. Nel ‘decreto Cutro’ fu approvato un mio emendamento che permette di inasprire le pene per i passeur considerandoli finalmente dei veri e propri scafisti di terra. Alla luce di quanto sta accadendo, però, è evidente che questa misura non è riuscita a rispondere al grande aumento dei flussi, triplicati rispetto al 2022. Peraltro, il presidente in quest’anno ha potenziato i rapporti dell’Italia con l’area balcanica, permettendo la costituzione di pattuglie miste più efficienti e blocchi a monte.
Quello che a tutt’oggi è previsto sono i potenziamenti dei centri di permanenza in tutta Italia in cui i clandestini, o migranti irregolari, saranno trattenuti fino alla verifica dei requisiti, in base alla presenza o assenza dei quali potranno essere rimpatriati o accolti come rifugiati. Questo significa che non sarà realizzata alcuna tendopoli, anzi voglio ricordare le parole del presidente Meloni: “Voglio lanciare un messaggio chiaro a chi vuole entrare illegalmente in Italia: non conviene affidarsi ai trafficanti di esseri umani… e in ogni caso se entrate illegalmente in Italia sarete trattenuti e rimpatriati”.
C’è ancora del tempo ma chiaramente c’è già un piano o, comunque, una visione per le prossime elezioni amministrative?
Stiamo già costruendo squadre per le prossime elezioni amministrative: a breve incontreremo gli alleati e definiremo con le nostre forze i candidati sindaco che saranno scelti dalle coalizioni in base alla meritocrazia e non a scelte di partito. A breve apriremo la stagione congressuale che è una grande soddisfazione sia politica che personale, guardando al territorio con almeno tre incontri nei principali centri.
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